SECONDA RATA IMU: SINDACI IN RIVOLTA.


Quasi arrivati a fine anno le polemiche sull’IMU non si bloccano. L’abolizione della seconda rata dell’Imu rischia, infatti, di avere ripercussioni negative per i cittadini dei circa 600 comuni che nel 2013 hanno aumentato le aliquote rispetto a quelle standard.

Per i Comuni, infatti, che quest’anno hanno deliberato aumenti delle aliquote dell’IMU sulla prima casa, la decisione del Governo sarebbe quella di contribuire solo per metà con fondi statali e di far pagare il rimanente 50% ai contribuenti, con una mini stangata di 42 euro medi per cittadino.

Loy Guglielmo

«Ad oggi, infatti – come spiega Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL – anche se c’è ancora tempo (la scadenza per l’approvazione dei Bilanci comunali è al 30 novembre), sono 873 i Comuni che hanno deliberato aumenti di aliquote dell’ IMU sulla prima casa e tra essi 11 Città capoluogo».  I sindaci italiani chiedono dunque chiarezza al Governo e rinnovano la richiesta di un incontro urgente con il Presidente del Consiglio.

Pisapia Giuliano

Alza la voce il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per il quale l’eventuale scelta del governo di restituire ai Comuni solo il 50% dell’Imu incassata nel 2013 con l’aumento delle aliquote delle addizionali sarebbe una “follia”. “Milano non ci sta, l’Anci non ci sta, e nessun governo può permettersi di andare contro gli interessi dei cittadini e di coloro che li rappresentano ovvero i Comuni”, spiega Pisapia. 

Bianco Enzo

Le preoccupazioni non mancano nemmeno nel nostro Comune: Bianco spiega come questa sia “Una situazione che conduce molti comuni virtuosi in una condizione di straordinaria difficoltà e per le amministrazioni che hanno dovuto alzare l’aliquota, in attuazione di un obbligo di risanamento, c’è il paradosso di ritrovarsi oggi in una condizione di estrema incertezza”

Fassino Piero

Anche l’intervento di Piero Fassino, presidente dell’Anci, non si fa attendere: “Il Governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’ Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini”. “All’atto della decisione di superare l’Imu sulla prima casa – ha aggiunto Fassino – il governo assunse due espliciti impegni: i contribuenti non avrebbero più pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito l’identico importo onde poter assicurare l’erogazione di essenziali servizi ai cittadini. È troppo chiedere che finalmente si dia corso a impegni così esplicitamente assunti?”.

Lo Stato chiede i soldi ai cittadini, ma sono i sindaci a perdere di credibilità.

Angela Scalisi

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