Inaugurata la nuova passerella pedonale di collegamento a Mont Saint-Michel
Situata nella parte più interna del Golfo di St.-Malo, nella Normandia e di affaccio diretto sulla manica, Mont Saint-Michel è una rupe granitica alta 76 metri, inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 1979 . Questo prodigio della natura è caratterizzato dalla presenza delle mura di cinta e torri medievali del XIII/XIV sec che la circondano, andando a definire internamente tre cerchi concentrici sui quali si abbarbica l’edificato, e culminanti sulla spettacolare abbazia che si innalza a sormontare l’intero isolotto. Tale monastero, celebre per l’istituzione dell’ordine cavalleresco di S. Michele, è di spiccato interesse come alto esempio del gotico normanno, sia per il chiostro che per l’annessa abitazione dei monaci. La sua prima fondazione sembra possa coincidere con la realizzazione, nel’VIII sec d.C., di un oratorio voluto da Sant’Oberto, in memoria di un’apparizione dell’arcangelo Michele, e poi successivamente ampliato e tramutato in chiesa Carolingia ed infine in chiesa Romanica con navata e transetto. Il Promontorio, prima della costruzione della diga nel 1897, era congiunto alla terraferma solo durante le basse maree, mentre costruito quest’argine e l’annessa strada carrabile che su di esso corre, si è assistito ad un lento ma continuo accumulo di detriti e fango nella baia che, secondo diversi studi, l’avrebbe riannesso definitivamente alla terraferma. Per ridonare, dunque, all’isola la sua ‘libertà’ ed il suo carattere marittimo ed insulare è stato messo in atto il Project Saint-Michel, con lo specifico intento di restituire all’annesso fiume Couesnon il suo estuario, permettendo così ai rami del canale di tornare a lambire il promontorio e demolire e sostituire la digue route con un più discreto e meno invasivo collegamento.
Così giorni fa è stata annunciata la fine della prima fase dei lavori e l’ufficiale apertura al pubblico della passerella progettata dall’architetto austriaco Dietmar Feichtinger, e che permetterà l’accesso al borgo ai pedoni ed alle apposite navette e calessi, mentre i mezzi verranno indirizzati ai nuovi distanziati parcheggi. L’intento del progetto è quello, infatti, di innestarsi nel modo più naturale possibile ed in modo da donare ai visitatori una nuova percezione e un nuovo modo di vivere questo luogo magico senza tempo. Con il suo andamento sinuoso e fluido questo nuovo pontile si innesta nel terreno, lungo i suoi 760 metri, tramite 134 pilastri progettati per garantire il sottostante defluire naturale delle acque impedendo l’accumulo di fango. Tali pali, definiti dal progettista ispirandosi alla natura degli allevamenti di mitilli (cozze), sono fissati con un passo di 12 metri, gli uni dagli altri, ed in modo da garantire la perfetta orizzontalità in continuità visiva con la linea d’orizzonte. La seconda fase, con inizio prefissato per la fine dell’estate, invece, si occuperà della definitiva demolizione della vecchia strada e dei parcheggi che si trovavano all’ingresso del borgo.
Valeria Rita Torrisi






Lascia un commento