La protesta del materasso


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Accade al di la dell’ Oceano, presso l’Università della Colombia. Stavolta il materasso non è simbolo di serenità e tranquillità, ma diventa l’emblema del fardello da portare sulle spalle.

La protagonista è Emma Sulkowicz e protesta contro la violenza sessuale. La bella studentessa denuncia lo stupro da parte di un compagno di college, all’interno della stessa università, nella sua stanza e proprio su quel materasso che, con tanta ostinazione, porta addosso.

Io sono stata violentata sul mio letto; da allora è diventato insopportabile per me, un peso insostenibile” -afferma. Questo peso è diventato qualcosa di forte, un mezzo di protesta, ma anche un monito che ha deciso di mostrare a tutti, per condividerlo, per raccontarlo, per espiare un dolore troppo grande.

 “Porto con me il materasso ovunque vada, affinché tutti possano sapere cosa è successo lì sopra. Lo porterò con me finché il mio aggressore non sarà punito e espulso dall’Università.” Non è stato facile per la ragazza denunciare l’accaduto; lo stupratore non è stato giudicato colpevole dalle autorità e gira ancora impunito per le strade del campus universitario.

Emma è una dei 23 studenti che hanno presentato una denuncia federale contro la Columbia per la cattiva gestione dei casi di violenza sessuale. Il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti deve ancora determinare se indagherà l’Università. Ma Emma non si ferma e la sua esperienza è diventata un progetto visivo e una tesi di laurea dal titolo “Carry That Weight“. Una campagna di sensibilizzazione rivolta alla sua comunità affinché impari ad affrontare il trauma emotivo e fisico provocato dalla violenza sessuale.

Un altro caso di violenza sulle donne. Un caso definito ormai ‘comune’ per la violenza di cui ogni giorno le donne sono vittime e per l’indifferenza con cui una materia come questa viene trattata dalle istituzioni.

Giuliana Ventura.

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