Buone, buonissime con qualsiasi ricetta le cuciniate, le cozze sono un vero dono del mare. A qualcuno possono sembrare viscide o “appiccicose” ma proprio questa loro peculiarità ha incuriosito gli studiosi del Mit (Massachussets Institute of Technology). La secrezione di questi curiosi molluschi contiene una proteina che sta alla base del progetto di un super adesivo; gli scienziati hanno infatti messo a punto un nuovo materiale con caratteristiche esaltanti: resiste all’acqua, può riparare le imbarcazioni, può far guarire ferite e potrebbe rappresentare la colla universale del futuro.
Chao Zhong, coordinatore della ricerca pubblicata su Nature Nanotechnology, e colleghi hanno sfruttato le capacità dell’Eschericchia Coli inserendole in un batterio in grado di lavorare le proteine contenute nel liquido delle cozze e quelle batteriche delle biopellicole. Da questo miscuglio è nata una colla idroresistente che è stata già testata in laboratorio osservando, attraverso un microscopio atomico, come essa aderisca perfettamente a diversi materiali come il silicone, il polistirolo e l’oro.
Le premesse sono esaltanti perché da questo studio si potranno creare altri materiali derivanti dal lavoro dei batteri e con caratteristiche biologiche. Siamo di fronte ad una invenzione che, negli anni a venire, cambierà non solo la medicina; l’era dei materiali ibridi è quasi giunta e il loro impiego sarà uniformemente distribuito in tutti i settori della scienza e dell’industria. La natura corre in nostro aiuto, basta saperla accogliere con curiosità, lungimiranza e passione. Dal nulla o dalla vita di tutti i giorni può sbocciare la scoperta che migliora il mondo intero.
Paolo Licciardello







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