La Cancelliera tedesca Angela Merkel, in un’intervista al quotidiano Die Welt nell’edizione della domenica, afferma che le riforme in corso da parte dell’Italia e della Francia sono insufficienti, condividendo apertamente le posizioni della Commissione Ue. «Ha stabilito un calendario secondo il quale Francia ed Italia dovranno presentare ulteriori misure. Questo è giustificato perché i due Paesi stanno attraversando effettivamente un processo di riforme. Ma la Commissione ha ribadito anche che quanto presentato sul tavolo fino ad ora non è sufficiente. Parere che io condivido».
I parteners europei dovrebbero essere più rigorosi secondo il nuovo calendario dettato dall’Europa, infatti, Jean Claude Juncker ha invitato i due stati ad accelerare, nonostante sia particolarmente difficoltoso, il processo in atto delle riforme poiché quanto è presente sul tavolo a Bruxelles non è sufficiente.

Il debito deve essere colmato in tempi brevi. Mentre la Banca Centrale Europea vorrebbe offrire più tempo per risanare le finanze francesi e italiane, la Merkel e in generale l’Europa vorrebbero più rigidità e serietà nelle scadenze. Si evidenzia così una piena contrapposizione per le linee generali del direttivo BCE, presieduto da Mario Draghi.
La politica monetaria di Francoforte viene definita come troppo espansiva per la sempre più austera Germania che definisce i tassi di interesse troppo bassi.

Jens Weidmann, economista tedesco e presidente della Deutsche Bundesbank dal 2011, oppositore di Draghi dentro il Consiglio direttivo, conferma e rimarca la posizione della Cancelliera e della Commissione UE. Egli ha dichiarato «La Bundesbank si trova in una posizione molto difficile in quanto banca centrale. I trattati europei escludono una mutualizzazione dei rischi. Nell’Eurozona non sono applicabili le stesse formule che sono state adottate in Giappone e altrove».
Il riferimento è alla possibilità di un programma di Quantitative Easing, che Draghi vorrebbe stipulare per evitare la spirale negativa dell’economia europea; ieri il governatore aveva detto che per l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce “non serve l’unanimità”. Un chiaro e tnagibile messaggio rivolto alla nazione tedesca.
Si riapre così lo sconto Weidmann-Draghi.
Alessia Aleo







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