A seguito dello scandalo denominato “Mafia Capitale” tutti i massimi esponenti dei partiti politici, che sembravano sopiti, sono tornati a rilasciare sfavillanti dichiarazioni.
Primo tra tutti il giovane Salvini, che marciando sullo scandalo romano e dopo essersi messo a nudo sulla rivista “OGGI”, cerca di perdonare Roma auspicando la possibilità di un sindaco leghista e invitando alle dimissioni Marino.
Egli infatti ha dichiarato successivamente a Telelombardia la necessità di rinnovare la giunta comunale, colorandola di verde, poiché sono gli stessi romani che glielo chiedono.
Il nuovo progetto del leader del Carroccio apre alla possibilità di un nuovo punto di vista, pensando persino alla nascita di un nuovo movimento.
“Chi se ne frega se uno è renziano, civatiano o cuperliano – ha affermato il Premier Renzi durante l’assemblea dei giovani dem – usiamo il partito per affrontare questioni grandi e vere e non per prendere uno strapuntino e diventare consigliere di quartiere e via più su. La politica o è passione o è tristezza. E’ il primo dei quattro anni che faremo insieme, la durata della segreteria e della legislatura devono andare insieme. Siamo qui per cambiare il paese che quelli prima di noi non sono riusciti a cambiare. Dobbiamo prendere il paese e restituirlo non solo più bello, ma più semplice e più capace di crederci, più capace di entusiasmarsi. Grillo torna a fare i suoi tour grazie al vostro, al nostro lavoro. E questo è un bene per lo spettacolo. Ora dicono che nei M5S uno non vale più uno. Ma io non penso che uno vale uno: ciascuno conta come gli altri, ma se ciascuno di voi si mette in gioco vale molto di più. Chi se ne frega se uno è renziano, civatiano o cuperliano, usiamo il partito per affrontare questioni grandi e vere e non per prendere uno strapuntino e diventare consigliere di quartiere e via più su. La politica o è passione o è tristezza. Voi siete la classe dirigente dell’Italia che va a testa alta e senza chiedere scusa se esisto. Ue non è solo insieme vincoli e spread, un accordo notarile ma prima di tutto una comunità. L’Italicum ci costringe a diventare un partito, indicando un capolista si farà la selezione della classe dirigente senza spartire i posti tra le correnti. La legge elettorale con il meccanismo del collegio e poi delle preferenze ci impone di essere un partito serio”.
“Prendere una tangente – ha detto Renzi parlando dell’inchiesta Mafia Capitale – è la cosa peggiore che un politico possa fare e con noi quelli hanno chiuso. Non mi basta lo sdegno delle prime 48 ore, bisogna fare rapidamente i processi, chi è colpevole paghi fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno perché non è possibile che in Italia non paghi nessuno. Ogni giorno chiederemo che si facciano velocemente i processi. Non sappiamo se quello che emerge dipinge dei tangentari all’amatriciana o dei mafiosi, lo dirà la magistratura ma noi non lasceremo la capitale in mano ai ladri“.
Il boss Ernesto Diotallevi e Giovanni De Carlo sono ritenuti referenti di Cosa Nostra nella capitale e per questo sono indagati dalla procura di Roma per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. Riscontri sul ruolo di Diotallevi e di De Carlo emergono anche da un’intercettazione del 2012. La circostanza emerge in un decreto di autorizzazione di intercettazioni telefoniche.
Ulteriori indagini sono in corso.
Alessia Aleo







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