I ricercatori sanno che gli oceani e i loro fondali celano ancora parecchi segreti e specie animali mai viste. A volte le scoperte avvengono per caso proprio come accaduto con questa tipologia di cozza artica nascosta da più di 2 milioni di anni poco al di sotto del fondale marino. Alla nuova specie di bivalva è stato dato un nome particolare: Wallerconcha sarae, in omaggio al paleontologo Thomas Waller, importante studioso dell’Istituto Smithsonian, e alla figlia di uno degli scopritori.
Come accennato è stato il Caso a riportare alla luce questo animale marino durante lo svolgimento dei carotaggi, effettuati nei fondali dell’Oceano Artico, mirati alla preparazione di mappe accurate dei rilievi marini e all’analisi dei sedimenti recuperati nei campioni. Lo stupore creato tra i ricercatori, capitanati da Pail Valentich-Scott del museo di storia naturale di Santa Barbara, è pari a quello da noi avvertito nell’apprendere che questo antichissimo mollusco potrebbe, a detta degli stessi scienziati, ancora proliferare in certe zone e a certe profondità dei fondali. I carotaggi, infatti, hanno dimostrato che questa famiglia di cozze, individuata ad una profondità di circa 5 metri dalla superficie del fondale, viveva già 2 milioni di anni fa e, come si può leggere nell’articolo pubblicato sulla rivista ZooKeys, solo dopo accurate analisi sui gusci delle conchiglie si è pure constatato che non appartengono a nessuna delle specie conosciute.
Adesso i ricercatori sono altresì impegnati nello scandagliare le profondità delle acque al largo dell’Alaska con l’obiettivo di trovare un esemplare ancora in vita della Wallerococha sarae. Sembra quasi la ricerca di vita su un pianeta inesplorato.
Paolo Licciardello







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