L’Italia dell’Alta Moda dal 1945 al 1968 era BELLISSIMA


Analizzare semioticamente il superlativo “bellissima” può abbracciare infinite possibilità d’interpretazione ma la Capitale, al Maxxi, decide di declinare le virtù in maniera estetica di quel delicato caleidoscopio chiamato Alta Moda Italiana.

Il periodo che oscilla tra il 1945 e il 1968 è il simbolo emblematico della rinascita italiana post bellica, ove vengono messi in crisi i sistemi di valori fino ad allora conosciuti e condivisi. È in questo arco temporale che la moda vede il suo massimo splendore. Il laboratorio creativo italiano diventa, non solo metaforicamente, la trasposizione caratteriale di un Paese in piena ascesa.

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La mostra BELLISSIMA. L’Italia dell’alta moda 1945-1968 è un racconto corale di quello che è stato il “made in Italy” negli anni passati, un ricamo tra arte, linguaggi contemporanei ed emancipazione.

Gli ottanta abiti presenti offrono la sensazione al visitatore di passeggiare tra via Margutta e Via di Ripetta, accanto ai bar frequentati dalle grandi stelle del cinema internazionale quando Roma era la “Hollywood sul Tevere”.  L’alta moda italiana è raccontata attraverso i tessuti interpretati da Roberto Capucci, Germana Marucelli, Mila Schön, le sorelle Fontana, Fendi, Valentino, Fernanda Gattinoni, Emilio Schuberth attraverso otto macrotemi.

Arty è il dialogo fra moda e arte, coltivato con doverosa minuzia, dove viene manifestata la pop art e l’estro del tempo.

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Daytime con i suoi colori e la sua sobrietà racconta la ricercatezza del lusso quotidiano senza la prerogativa delle grandi occasioni da red carpet. I dettagli costruttivi combinati alla qualità italiana dei tessuti e alle lavorazioni artigianali impreziosiscono, in maniera atemporale, il femmineo.

Black &White è il ritmo cromatico manicheo che celebra l’essenzialità delle sue linee e nuove soluzioni formali che modellano la superba silhouette.

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La sezione Cinema è la pietra miliare della mostra. Il glamour della dolce vita s’intreccia con lo status quo del tessile. Infatti, le attrici diventavano clienti affezionate delle grandi sartorie romane. Basti ricordare i grandi nomi che hanno sfilato per le vie con dei guardaroba leggendari; come non menzionare Ingrid Bergman, Ava Gardner, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Audrey Hepburn, Anna Magnani, Elizabeth Taylor.

I foyer e le feste nei lussuosi saloni rivivono al Maxxi grazie ai volumi preziosi presenti in sala per la sezione Gala Evening. Onirici i virtuosismi dell’alto artigianato.

La semplicità degli abiti da Cocktail diventa complementare al percorso che si conclude con Exoticism e Space. L’attrazione dell’oriente e gli esotismi hanno come icona il Pijama Palazzo ideato da Irene Galitzine e Federico Forquet nel 1960. Le paillettes e le sperimentazioni materiche abbracciano l’incognita del futuro in quello che potremmo definire uno spazio d’avanguardia nella quale si affacciano scenari siderali espressione di quel mondo parallelo interpretato da Kubrick.

In questa postilla finale si evidenzia il passaggio della vita mondana dai palazzi nobiliari alla giovane pista del Piper Club.

Ph. Alessia Aleo
Ph. Alessia Aleo

Il percorso, inoltre, è costellato da installazioni video a cura dell’Istituto Luce, gioielli Bulgari, scarpe Ferragamo indossate dalla biondissima Marlilyn Monroe, dalle fotografie di Pasquale De Antonis, Federico Garolla, Ugo Mulas e dal desiderio di rivedere le eccellenza italiane risplendere, nuovamente, anche nel nostro territorio.

Alessia Aleo                           

                                             2 dicembre 2014 – 3 maggio 2015
a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi      

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