La conferenza Onu sul cambiamento climatico, tenutasi a Lima e che ha visto presenti i rappresentanti di 195 paesi, ha raggiunto l’accordo sul “documento base” da approvare il prossimo anno al vertice di Parigi.
L’accordo, respinto in prima battuta per il NO dei Paesi in via di sviluppo, che avevano accusato le nazioni più ricche di sottrarsi alle proprie responsabilità nella lotta contro il riscaldamento globale e nel finanziamento del fondo per l’ambiente, ha poi ricevuto l’approvazione di tutti i partecipanti.
In base al testo approvato i Paesi dovranno presentare all’Onu entro il 1° ottobre 2015 impegni «quantificabili» ed «equi» di riduzione delle emissioni, oltre a una dettagliata informazione sulle azioni da seguire. Gli esperti della convenzione del cambiamento climatico dovranno poi esaminare l’impatto di tali misure per ogni singolo Paese al fine di verificare se le stesse siano sufficienti affinché la temperatura non salga oltre i due gradi in più. I Paesi firmatari s’impegnano inoltre a rispettare una serie di azioni in vista della conferenza di Parigi fissata per l’anno prossimo, il cui obiettivo è l’adozione di un accordo universale e vincolante per limitare il riscaldamento climatico a 2 gradi.
«Come testo non è perfetto, ma include le posizioni delle parti», ha spiegato Manuel Pulgar-Vidal, ministro dell’Ambiente del Perù e presidente della conferenza.
Si rimane, quindi, in attesa del prossimo vertice che si terrà a Parigi nel 2015 e dove, sulla base per l’appunto del documento appena firmato, dovrebbe essere siglato un nuovo protocollo
destinato a sostituire quello di Kyoto dal 2020.
Angela Scalisi
Acicastello Informa 
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