Arriva il si del governo al decreto salva Ilva


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Sì dell’Aula della Camera, con 421 sì, 21 no e 49 astenuti, al decreto legge Ilva.

Ammontano a circa 2 miliardi gli interventi previsti: trenta milioni saranno destinati al centro di ricerca sui tumori infantili dell’ospedale e fra Porto e Infrastrutture “sono già pronti 800 milioni”.

“L’ilva- ha spiegato il Premier Renzi- andrà in amministrazione straordinaria a gennaio: avremo la possibilità di usare la marzano come fu per Alitalia nel 2008, spero con risultati migliori. Nomineremo tre commissari che gestiranno rilancio azienda e risanamento ambientale, accompagnati da un investimento pubblico che avrà successo se avrà un tempo limitato ragionevolmente tra un minimo di 18 a un massimo di 36 mesi”,perchè poi l’azienda dovrà essere venduta al miglior offerente che dovrà garantire produzione e ambiente ma non necessariamente i numeri dell’attuale forza lavoro. La nuova legge modifica per l’appunto la vecchia Marzano ed estende la possibilità di accedere all’amministrazione straordinaria per le imprese che gestiscono almeno un sito di interesse strategico nazionale, come appunto l’Ilva. Il testo prevede poi la nomina un commissario che dovrà vendere, o anche affittare, l’azienda con trattativa privata e “L’affittuario o l’acquirente dovranno garantire continuità produttiva e rapidità dell’intervento”. Il commissario per fare partire i progetti previsti dal piano ambientale potrà saltare tutta una serie di autorizzazioni, con il principio del silenzio-assenso  e se il piano ambientale verrà rispettato, i commissari non potranno essere perseguiti penalmente per le loro condotte. Per il progetto verranno stanziati 375 milioni per il 2015 e il 2016 dai fondi regionali, oltre ad altri 137 milioni per il 2015 che arriveranno da Cassa depositi e prestiti tramite Fintecna, con l’aggiunta che a garanzia di tutta l’operazione viene tirata in ballo anche una vecchia clausola del contratto di vendita di Iri ai Riva, attraverso la quale oggi Fintecna, per conto di Iri, deve offrire ed offre la “garanzia ambientale” alla riuscita di tutta l’operazione.

Slittano altresì le prescrizioni che dovranno essere rispettate all’ottanta per cento entro luglio e il restante venti rimarrà “nelle mani” del presidente del consiglio che dovrà indicare un termine con un successivo decreto.

L’intervento dello Stato avrà successo però solo se sarà “a tempo” ha detto il premier, che ha poi aggiunto: “Ci assumiamo la responsabilità e l’impegno di rimediare gli errori fatti in quella città perché il rilancio dell’Ilva non può andare a discapito dell’ambiente. La responsabilità ce lo impone. Credo che il decreto su Taranto sia stato il più importante ed emozionante fra quelli votati dal Cdm”.

Angela Scalisi

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