L’anno nuovo si apre con l’ultimo lavoro di Tim Burton in tutte le sale italiane a partire dall’1 gennaio 2015. In pieno stile burtoniano, i protagonisti della sua nuova storia rientrano a pieno titolo nella linea tipica di personaggi sempre scelti dal regista. Così i Keane, come Edward mani di forbice, Ed Wood, Sweeny Todd e Willy Wonka, potrebbero essere etichettati come “outsiders”, letteralmente fuori posto, fuori dal comune, fuori da un qualsiasi schema socialmente accettato.
La storia del nuovo film ruota attorno alle vicende, più o meno note, dei (sopra citati) coniugi Keane, Margaret (interpretata da Amy Adams) e Walter (interpretato da Christoph Waltz), artisti in voga negli anni ‘60. Nello specifico Burton si concentra sulla figura della pittrice Margaret Keane e sulle battaglie legali contro il marito che si arrogò i diritti dei suoi lavori negli anni ‘50 e ‘60. Margaret era la vera artista, colei che grazie ai suoi ritratti di bambine dagli enormi occhi rotondi rese famoso il signor Keane.
Da qui il titolo “Big eyes”, celebrazione di una donna vittima di una truffa da parte del marito stesso. Coraggio e ribellione sono elementi che permettono lo scarto alla sottomissione e alla relegazione al ruolo di donna che apparteneva alla concezione di quella generazione: “per noi artiste femmine è ancora dura”, come dice nel film.
I fatti, tratti da una storia vera, echeggiano riflessioni sull’arte e sul relativo concetto del bello: i quadri raffiguranti i grandi occhioni tristi, nonostante fossero considerati kitsch dalla critica, ebbero un diffuso successo. A tal proposito Burton si appella ad Andy Warhol ricordando quando disse che “quei dipinti non potevano essere tanto brutti, giacchè piacevano a tanti”.
Eleonora Mirabile








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