Scegliete un nome per i crateri di Mercurio


mercurio

Quattro decenni sono passati dalle prime spettacolari immagini della superficie del pianeta più vicino al Sole inviateci dalla piccola sonda Mariner 10, a cavallo tra il 1974 ed il 1975. Quelle immagini, seppur sorprendenti, vengono comunque considerate poco dettagliate in relazione alla tecnologia del nuovo millennio.

Per questo motivo dal marzo del 2011 una nuova sonda è stata inviata dalla Nasa in orbita intorno a Mercurio, il suo nome è Messenger (Mercury Surface, Space Enviroment, Geochemistry and Ranging). Il suo compito è, appunto, scattare ed inviare immagini dettagliate e raccogliere quanti più dati possibili riguardanti la chimica e la geologia del piccolo e caldo pianeta.

Il momento di condivisione nasce con la gara ideata dal team di Messenger volta a stabilire i nomi di cinque crateri da impatto immortalati nelle immagini inviate sulla Terra. Entro il 15 gennaio 2015 si potranno inviare i suggerimenti di tutti noi appassionati o semplici osservatori. Importante è però ricordare che la IAU, l’Unione astronomica internazionale, unico ente incaricato di dare dei noi agli oggetti celesti, ha posto delle semplici condizioni ai partecipanti alla gara: tutti i nomi dei crateri individuati su Mercurio deriveranno da quelli di artisti, compositori e scrittori che si siano contraddistinti per le loro opere e siano passati a miglior vita da almeno tre anni.

Partecipare è semplice, basta dare una controllata alla lista dei nomi già assegnati, tanto per non cadere in ripetizioni inutili, visitando la pagina web messa a disposizione: http://planetarynames.wr.usgs.gov/SearchResults?target=MERCURY&featureType=Crater,%20craters. In un secondo momento bisognerà collegarsi e seguire le istruzioni per partecipare al concorso alla pagina: http://namecraters.carnegiescience.edu/these-craters-need-a-name. Da questa lunga lista verranno estrapolati i 15 nomi che avranno ottenuto il maggior numero di voti tra i quali, a sua volta, una commissione dello IAU sceglierà quelli più adatti allo scopo di mappare con precisione l’intera superficie del mitico pianeta Mercurio.

 

Paolo Licciardello

 

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