Il Fisco si beve la Nostra Birra


salva-la-tua-birra

Arrivati a fine anno – un anno austero e con una pressione fiscale tra le più alte della storia- ci accingiamo a festeggiare con il solito cenone “bagnato” quasi sicuramente da un buon vino. Ahimè avremmo potuto optare per una gustosa ed aromatica birra che solo per oggi ci sarebbe sembrata un po’ più economica e sicuramente meno amara di quella che ci aspetta nel nostro DOMANI. Infatti, proprio con decorrenza dal 1 gennaio 2015 tutti gli amanti delle spumeggianti bionde, rosse, ambrate, e chi più ne ha più ne metta, dovranno fare i conti con il fisco.

Che il Bel Paese sia uno degli Stati con la maggiore pressione fiscale anche per quanto concerne le accise su birre e liquori è fuori da ogni dubbio ed è evidentissimo, considerando anche che a livello statistico, dal gennaio 2003 ad oggi, si è registrato un aumento del 92,9% delle accise in questione. L’ennesima stangata arriva all’alba del nuovo anno in quanto il dato salirà al 117,3%, a causa del conseguente aumento delle accise. Da domani, quindi, per ogni euro di birra, 45 centesimi se li berrà lo Stato.

Una pressione fiscale che si ripercuote in peius, ovviamente, non solo sulle tasche degli abituali consumatori, ma sull’intero settore (già fortemente pressato), settore che conta oltre 500 produttori e 140.000 lavoratori, e che rischia ora un serio ridimensionamento, considerando anche che il rincaro che è alle porte è già il terzo attuato nel giro degli ultimi 15 mesi.

L’accisa italiana sulla birra, dunque, già fra le più alte dell’intera Europa, diventerà la più alta, superata solo da quella applicata in Danimarca.

“Un aumento frutto di un errore tecnico del governo Letta” secondo Alberto Frausin, presidente di Assobirra, che spiega come i  “due diversi provvedimenti, piano scuola e beni culturali, sono stati coperti con la stessa misura, portando la tassazione alle stelle”. 

Consiglierei vivamente di festeggiare il nuovo anno assaporando, anche in barba alla austerità degli ultimi mesi, una buona birra, con la speranza che il settore riesca a sopravvivere all’ennesima stretta fiscale.

“Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia” (Goethe).

Angela Scalisi

 

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑