Sarebbe tanto piaciuta ad Ulisse l’edizione 2015 del Festival delle Scienze di Roma per il suo tema controverso e primario: l’Ignoto. L’eroe della mitologia greca sarebbe stato attirato, ancora una volta, da questo ignoto che affascina e che spinge alla ricerca, qualsiasi essa sia, alla scoperta della verità e di ciò che non conosciamo.
Il festival si terrà dal 22 al 25 gennaio all’Auditorium Parco della musica della capitale e centrerà gli argomenti fulcro di presentazioni, discussioni ed eventi vari sull’importanza del “non essere a conoscenza”; è questa sensazione che spinge le menti al di là delle colonne d’Ercole e oltre ogni confine. Per questo motivo Vittorio Bo, direttore scientifico del Festival, ha affermato che non bisogna credere ad una scienza esatta a priori, questa è e deve essere sempre in continua evoluzione per porsi incessanti domande, quelle giuste, e a queste restituire una risposta. Ciò deriva dal fatto che, ad esempio, dell’universo che ci circonda conosciamo circa il 4% e questa lacuna muove i nostri animi a nuove osservazioni.
Tra gli ospiti saranno presenti illustri scienziati quali: Carlo Rovelli, del Centro di Fisica teorica di Marsiglia, il matematico John Barrow, dell’Università di Cambridge, Melissa Franklin, direttore del dipartimento di fisica dell’Università di Harward, ed altri ancora.
Il programma, presentato al campidoglio, prevede iniziative capaci di incuriosire grandi e piccoli; “Quello che non so” sarà uno spettacolo pensato dagli studiosi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per far scoprire e comprendere al pubblico alcuni enigmi della scienza. “Natura non facit saltus, scientia facit”, invece, sarà presentato da Giovanni Bignani, scienziato di grande importanza internazionale e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofica, il quale accompagnerà gli spettatori nel viaggio attraverso l’ignoto. Ai più piccoli saranno dedicate varie attività, una di queste mira ad unire scienza e giornalismo in un laboratorio didattico chiamato Ansa Scienza Lab, durante il quale i ragazzi, provenienti dalle scuole medie, potranno cimentarsi nel ruolo del giornalista scientifico con l’opportunità di intervistare gli ospiti presenti al Festival.
Riuscire a passare dei rilassanti momenti di accrescimento culturale è un’opportunità che tutti, ad ogni età, dovremmo cogliere.
Paolo Licciardello






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