Salve cari lettori, benvenuti nella nostra nuova rubrica: “Vivi San Gregorio”. Ogni sabato proveremo a raccontarvi il nostro paese e la nostra gente. Siamo Giusi Lo Bianco, sangregorese d’adozione, insegnante ed ex assessore alla cultura, allo sport, alla pubblica istruzione e alle pari opportunità dell’attuale amministrazione Corsaro e Giuseppe Giulio, sangregorese doc, futuro economista, pubblicista, appassionato di politica e giornalismo.
Protagonista assoluta di questo spazio culturale il nostro amato paese

San Gregorio di Catania rigogliosa cittadina alle pendici dell’Etna , vive da sempre la sua vita nel limbo tra la montagna e il mare, tra l’essere paese dormitorio o attrazione per chi arriva a Catania dall’autostrada.
Nasce nel lontano 1856 come comune autonomo, prende il nome dal grande papa Gregorio Magno perché le terre si dice appartenessero alla madre di origini siciliane. Del suo passato conserva tracce cospicue nel proprio patrimonio architettonico, in cui si annoverano edifici come: la chiesa madre dedicata a Santa Maria degli Ammalati, dove è custodita la statua del patrono San Gregorio Magno, in stile barocco, che presenta una facciata a tre ordini; la chiesetta in stile medievale di San Filippo d’Agira, fatta costruire nel 1505 da don Alvaro Paternò in piazza Immacolata, lo storico “chianu”; la chiesa dell’Immacolata, edificata nel periodo normanno, che presenta notevoli rimaneggiamenti in stile barocco. Nella parte sud del paese si trova la chiesa di Sant’Antonio Abate in stile moderno e il Monastero di San Giuseppe delle Clarisse.
Dal 1894 ospita i Salesiani di San Giovanni Bosco, che hanno rappresentato un luogo fondamentale della formazione salesiana e centro di ritrovo per tantissime generazioni di sangregoresi, ancora oggi è attivo l’oratorio con innumerevoli attività. La Riserva Naturale Integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” tutela un complesso di grotte laviche che si estende per 25 ettari, in un tipico paesaggio agrario caratterizzato dalla presenza di un sistema diffuso di casudde, saje e muri a secco. Dall’alto, la Guardiola Cantarella, una garitta spagnola del ‘600, domina la Riserva ,che per San Gregorio rappresenta un’importante attrazione turistica. I sangregoresi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, e con il reddito Irpef più alto del sud Italia vivono per la maggior parte nella zona centrale, il resto della popolazione si distribuisce nelle località di Carrubazza-Motta e Cerza.
Oggi grazie ad un’amministrazione comunale giovane sta vivendo un momento di particolare vivacità, anche con il supporto dell’ associazionismo presente nel territorio che cerca di risvegliare la vitalità della magnifica gente che abita San Gregorio.






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