Pellicola per alimenti derivata dai gamberetti. Buona idea?

I gamberetti sono amati in tutti il mondo. In Spagna, come in Italia, gli intenditori di crostacei non mancano ma stavolta gli studiosi dell’Università dei Paesi Baschi intendono utilizzarli nell’industria degli imballaggi. L’obiettivo era creare una pellicola per avvolgere e conservare i cibi che avesse delle caratteristiche speciali; il materiale utilizzato è il guscio dei gamberetti dal quale è possibile estrarre un particolare zucchero: il chitosano.
Lo studio, pubblicato sul sito e-gazette.it, riporta come sia possibile ottenere dall’esoscheletro dei crostacei un materiale 100% biodegradabile in grado, quindi, di fornire un importante contributo alla lotta contro l’inquinamento derivante dalla plastica. Altro beneficio immediato che porterebbe l’utilizzo di questo nuovo materiale è quello legato al deterioramento microbico degli alimenti. Questo involto, infatti, migliora il colore e la consistenza dei cibi durante il periodo di conservazione.

Secondo gli Studiosi baschi questo prodotto potrebbe sostituire sul mercato i materiali derivati dal petrolio che inquinano terre e mari. È noto come in qualsiasi parte del pianeta sia possibile trovare qualche “manufatto” dell’uomo, magari proprio in plastica; il chitosano potrebbe sostituire il petrolio nella filiera della conservazione dei vibi, anche se, a detta di Itsaso Leceta, direttore del progetto, la produzione della speciale pellicola causa ancora inquinamento. Bisognerà, dunque, migliorare il processo affinché l’impatto ambientale si riduca sensibilmente. Esistono vaste macchie di materiale plastico formate dalle correnti oceaniche che raccolgono e riuniscono l’immondizia presente nelle acque. La pellicola in chitosano aiuterà a sconfiggere l’inquinamento sul nostro pianeta o semplicemente provocherà una vorace corsa alla pesca dei crostacei? Anche questa è una goccia nel mare d’idee che potrebbero aiutare l’intero ecosistema Terra.

Paolo Licciardello