Tre in una…


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Ebbene sì cari lettori…ognuno di noi è tre persone in una: un genitore, un adulto e un bambino. Io sono al tempo stesso mamma, donna e bimba. Ogni bambino è nello stesso tempo anche un genitore e un adulto!

Questa la teoria degli stati dell’io di Eric Berne (Montréal10 maggio 1910 – 15 luglio 1970), lo psicologo canadese che ha fondato l’analisi transazionale, teoria sia psicologica sia sociale, caratterizzata da un contratto bilaterale di crescita e cambiamento.

Berne sviluppa  una Teoria della Personalità, utile a comprendere comportamenti, rapporti umani e comunicazioni, nonché un tipo di Psicoterapia basata sulla convinzione che il malessere psicologico deriva da una disarmonia fra vari Stati dell’Io che, secondo Berne, sono:

  • il Genitore, il modello e l’insieme di valori e norme imparati da bambini dai propri genitori, dagli insegnanti e dagli adulti significativi; 
  • il Bambino, la parte spontanea, ingenua ed emotiva di noi stessi, capace di entusiasmarsi e meravigliarsi, ma anche di provare paura; 
  • l’Adulto, la parte razionale che media fra gli altri due stati, esamina la realtà delle cose e valuta i fatti.

Ognuno di noi utilizza tutti e tre gli stati dell’io nella comunicazione con l’altro: nel rapporto di coppia, in famiglia, con gli amici, al lavoro, ovunque e con chiunque!

Per esempio, pensiamo a un insegnante: quando spiega la lezione ai suoi alunni lo stato dell’io che utilizza è quello dell’adulto e, nello stesso tempo, lo è anche quello dei bambini che apprendono. Avviene cioè uno scambio di informazioni nella dimensione spazio temporale qui/ora; quando l’insegnante si lascia andare, ride, scherza, balla e canta insieme ai suoi alunni viene fuori il suo io bambino, cioè la spontaneità, la parte più autentica, l’entusiasmo, la gioia, quindi bambino & bambino; nel momento in cui il docente invece interviene educativamente laddove magari è stata infranta una regola di convivenza civile entra in gioco lo stato dell’io genitoriale, cioè le norme e i valori che fanno parte del nostro codice etico.

Questi stati dell’io si manifestano con tutto il nostro essere cioè con le  parole, le espressioni del volto, il tono della voce, i movimenti, ecc.

Ogni Stato dell’Io presenta tratti positivi e negativi, può rivelarsi efficace oppure dannoso per il nostro benessere in base alla situazione. Non sempre infatti riusciamo a comprendere quale dei tre attivare affinché la comunicazione risulti efficace!

Quando per esempio siamo particolarmente rigidi e autoritari stiamo utilizzando lo stato dell’io genitore normativo negativo che, credetemi, non porta a nulla di buono; spesso nell’altro fa venir fuori uno stato dell’io bambino ribelle o peggio ancora un bambino adattato…qui la comunicazione si presenta piuttosto disarmonica.

Quando siamo affettuosi e premurosi nei confronti nel nostro partner ecco che entra in gioco il nostro genitore affettivo positivo…se diventiamo eccessivamente protettivi, possessivi e in un certo senso blocchiamo la libertà dell’altro ecco che scattano le dinamiche relazionali tipiche del genitore affettivo negativo.

L’analisi transazionale ha proprio lo scopo di portare le persone ad essere pienamente consapevoli delle proprie emozioni, dei propri comportamenti e quindi dei propri stati dell’io al fine di costruire o ripristinare l’armonia dei rapporti relazionali, mantenere equilibrio individuale e attivare comunicazioni sempre più efficaci. 

Il mio lavoro, e devo dire la mia vita in genere, sono un piacevole girotondo tra i miei stati dell’io, essendo consapevole del loro alternarsi li utilizzo affinché la comunicazione e la relazione con i miei interlocutori sia sempre efficace. All’inizio era un po’ complicato, come quando si impara a guidare la macchina…ci rifletti su se la marcia giusta è la seconda o la terza…poi, appena ne acquisti padronanza, è tutto naturale e spontaneo.

E voi? Quale stato dell’io utilizzate di più? Io certamente quello dell’io bambino libero e forse, essendo un po’ di parte, educo anche i miei alunni  ad amare appassionatamente la loro parte spontanea.

Giusi Lo Bianco 

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