Il pianeta nano continua a far parlare di sé. Sono state fotografate dalla sonda Dawn, ancora in fase di avvicinamento a quella che dovrà essere la sua orbita intorno a Cerere, delle luminose macchie biancastre proprio al centro di un cratere.
La distanza è ancora ragguardevole, i 46.000 chilometri di distanza non permettono di togliere il velo a questo nuovo e curioso mistero. Il 6 marzo dovrebbe essere il giorno in cui Dawn prenderà posto intorno al maggiore degli asteroidi della fascia principale. Secondo Chris Russel, responsabile scientifico della missione dall’Università della California, delle macchie una sembra più grande e brillante rispetto all’altra e “la loro origine potrebbe essere vulcanica ma dovremo aspettare immagini scattate a una migliore sisoluzione prima di poter effettuare interpretazioni sulla loro natura”.
La missione della sonda Dawn, dunque, ha anche un nuovo obiettivo; lo spettrometro Vir (Visual and Infrared Spectometer), concepito e realizzato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), dovrà concentrarsi su queste particolari macchie mentre analizzerà il pianeta nano ricercando dati riguardanti l’evoluzione di un corpo celeste divenuto così importante. Gli scienziati impegnati nel progetto sono tutti stupefatti dalla luminosità generata da un punto dalle dimensioni irrisorie rispetto a quelle di Cerere ed attendono con impazienza immagini con risoluzione migliore.
L’oggetto celeste ha un diametro di 950 chilometri, gigantesco rispetto a tutti gli altri asteroidi, per questo motivo si prevedono parecchi mesi di raccolta dati che, senza dubbio, daranno molto di cui discutere. La comunità scientifica, composta in particolare dagli astrofisici, non vede l’ora ciò accada.
Paolo Licciardello








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