Questo Calcio malato…‏


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Quando una ferita sanguina più volte, nonostante le tempestive cure, non senti più dolore. Questa è una verità che possiamo accettare solo se riconosciamo di avere un male dentro, interrato e radicato. Una situazione di questo genere non sempre viene affrontata nel senso giusto: più volte si continua ad ignorare la patologia che ingabbia il sistema di cui facciamo parte o si cerca di mascherare le ferite con una benda di presunzione e orgoglio, lasciando che essa, silenziosamente, consumi i tessuti più profondi fino ad arrivare alle ossa principali e, nei casi più estremi, a toglierci la vita.

 
La metafora di questa realtà trova il suo sposo nel market più grande e importante del nostro “Bel Paese”: il calcio italiano. Non è puro vittimismo ma dati concreti, contornati da eccelsi raggiri monetari, business spudorato e mala organizzazione che hanno distrutto la vera e propria essenza di questo sport, il calcio stesso. Mettendo da parte i sentimentalismi spasmodici, pensiamo all’ormai vomitevole Scandalo Calciopoli, iniziato nel 2006, chiuso e poi riaperto di recente, dove la Cassazione ha mandato in prescrizione i reati di associazione a delinquere per illeciti sportivi degli ex dirigenti juventini Moggi e Giraudo. La posizione del presidente della FIGC Carlo Tavecchio è molto serena:«Da questa sentenza la Figc assume un atteggiamento sereno in relazione a tutto quello che c’era in atto – sottolinea il presidente -. Abbiamo preso atto che un reato, non di poco conto, c’è stato e che un soggetto (l’arbitro De Santis, ndr) che ha rinunciato alla prescrizione è stato condannato. Quindi il teorema è confermato: qualcosa di illecito c’è stato. Ne prendiamo atto e riteniamo che in futuro, dovremo sistemare le questioni in modo diverso». Tutto questo riapre uno scenario che ha dell’incredibile, dove la società di Agnelli tenterà l’ultimo agognato tentativo di rivalsa con la richiesta, già avanzata nel 2011, di 433 mln di euro! Il conto viene fuori dalla riduzione del fatturato, avvenuta dopo Calciopoli, costata circa 79 milioni e centomila euro. E dalla svendita dei giocatori – Ibrahimovic, Vieira, Thuram, Zambrotta, Mutu, Emerson e Cannavaro – sempre successiva a Calciopoli, che è costata circa 60 milioni di euro. I danni che ha ricevuto il titolo in Borsa, invece, sono circa 133 milioni 25 mila e 200 euro. La richiesta è stata temporaneamente respinta dal primo esponente del calcio italiano Tavecchio, il quale, però, lascia una finestra di speranza per ritornare alla Juventus i due scudetti revocati.
Italy's Osvaldo is challenged by Bulgaria's Ivanov and Popov during their 2014 World Cup qualifying soccer match at Vassil Levski stadium in Sofia
 
Per non parlare del fallimento del Parma Calcio, società gloriosa con più di 100 anni di storia calcistica. In data 19 Marzo 2015 è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Parma a seguito delle disastrose difficoltà economiche: da questo Novembre la società non pagava lo stipendio di giocatori e dipendenti e ha accumulato negli anni diverse decine di milioni di euro di debiti (si parla di 78 mln di euro). Il giorno prima la società emiliana ha dovuto subire l’arresto del suo numero uno, il presidente Giampietro Manenti, 45enne amministratore delegato del “Mapi Group”. Nell’ambito di un’inchiesta sul presunto trasferimento illecito di diverse decine di milioni di euro da conti correnti verso carte di credito intestate a fondazioni e alla squadra di calcio del Parma. Al momento si trova nel carcere di San Vittore, a Milano. Le ultime notizie sulla questione vedono la Procura avanzare anche la richiesta di fallimento della Eventi Sportivisocietà che controlla il 90% del Parma F.C. (il restante 10% è in mano a Energy T.I. Group). Il motivo di tale richiesta è associato all’importanza della suddetta società, perciò, chi fosse intenzionato a comprare la società emiliana potrebbe essere attirato dalla possibilità di fare un’offerta “allargata”, comprendente Parma F.C. ed Eventi Sportivi. Per adesso si tratta soltanto di una richiesta, tra venti giorni il Tribunale deciderà se accoglierla o meno.
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Il flop del calcio italiano, giocato prevalentemente nei tribunali d’Italia e poco negli stadi, si traduce in una mera figura a livello di Nazionale. Nello scorso 28 Marzo l’Italia di Antonio Conte ha agguantato soltanto all’ ’83 il 2-2 contro la Bulgaria, nell’incontro di qualificazione per Euro 2016. A salvare gli azzurri ci pensa l’esordiente oriundo Eder, con una bella girata di destro a mirare il pallone più lontano. L’epilogo inaspettato congela momentaneamente la polemica inasprita nei giorni precedenti proprio verso il ct della Nazionale, reo di aver convocato i tre oriundi Soriano(cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco), Vazquez (argentino con passaporto italiano) e, per l’appunto, Eder (brasiliano con passaporto italiano). La risposta dell’ex tecnico bianconero è stata molto chiara:”Abbiamo avuto ai tempi un certo Mauro German Camoranesi e con lui la Nazionale ha vinto un mondiale…non capisco dove le mie convocazioni possano ledere l’etica morale di questa Nazionale“, parole emblematiche che fotografano la situazione del calcio italiano.
 
In tutto questo tram tram di carte, tabulati, decreti di stucco e copri-occhiaie la piaga si espande sempre più. Se, poi, un Lotito non accetta, per una questione di fatturato, che una piccola, ma bella realtà come il Carpi possa conquistarsi sul campo la meritata serie A, allora è finito lo sport inteso come gioco. Questo è un Calcio malato…ma la cura sarebbe meglio cercarla lontano dalle mura dei Tribunali, per il rispetto di chi lo respira dentro un rettangolo verde, di chi lo assiste dagli spalti e di chi, in questo stesso momento, stringe forte un pallone fra le coperte sognando di fare un gol.
 
Di Pietro Santonocito

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