
E’ una di quelle storie che meritano di essere narrate agli affamati occhi dei nostri bimbi innamorati di un pallone che rotola su di un prato verde. In mezzo ai loro occhi, una luce di speranza, un eco tempestoso di emozioni che non hanno voce, il tenero sognare di uno stadio che urla festante il tuo nome dopo aver segnato un gol. “Cos’è il Calcio?”, ti chiederà, alla cui domanda seguirà, sicuramente, una moltitudine di parole bislacche che non saranno mai delle piene verità. Usciamo in giardino a dare un calcio al pallone, meglio di spiegarlo a parole…senza dubbio alcuno.
Bé…domanda più difficile non potrebbe esserci. Il Calcio è lo sport più praticato al mondo, il più commercializzato, il più finanziato e, forse, il più bello al mondo (chi scrive questo articolo è di parte…ovviamente XD). Per arrivare a questa conclusione, tuttavia, non ci vuole chissà quale titolo di studio, anzi. Tutto ciò che è “sport” ha una natura interlacciata proprio con chi lo pratica. Solo chi lo ha praticato può rispondere, in modo puramente personale, a questa domanda. Ad esempio, il Calcio è…
Il Calcio è… alzarsi la domenica mattina e sentire, a chilometri di distanza, il sugo perennemente “a stringere” della mamma e vedere, con gli occhi ubriachi del sabato prima, il dolce sorriso della nonna che impana le cotolette. Le care e ben fritte cotolette di pollo, unte all’inverosimile, che ti porterai, gocciolando giù per le scale, in mezzo al panino delle ore 12:50. CI sarebbero pure le polpette al sugo, ma ci vuole troppo tempo e bisogna essere allo stadio in tempo…dato che la partita comincia alle 15:00! Hurry up!
Il Calcio è…”gol mancato, gol subito”. Quante volte abbiamo sentito questo proverbio! Sicuramente una volta in più dei nostri figli, non più di tanto. E’ la dura legge non scritta che vigila sovrana su una squadra che spreca troppe occasioni ghiotte per fare gol e che, appena poco dopo, subisce la rete avversaria, capace di “tagliare le gambe” alla sfortunata squadra, vittima della Dea Bendata.
Ma è Calcio, soprattutto, la storia recente di una squadra dalle umili pretese, ma dalla regale umiltà, il Carpi. La squadra fu fondata nel 1909 dallo studenteAdolfo Fanconi sotto il nome di Jucunditas (dal latino “felicità”). Già, quello che il calcio dovrebbe trasmettere sempre, felicità. Non sempre, però, la squadra biancorossa del capoluogo emiliano ha potuto far gioire i suoi tifosi di questo sentimento: militante tra campionati regionali di prima serie e seconda serie degli anni antecedenti la prima guerra mondiale, ha spesso fatti i conti con dure retrocessioni e con nuove disposizioni della FIGCe CCI che riducevano il numero dei partecipanti, a discapito proprio delle “piccole” squadre come il Carpi.
Negli anni a venire, sino ad oggi, la compagine biancorossa altalenava tra campionati di serie C e serie D, ovvero terza e quarta serie, a quell’epoca. In questi anni il club emiliano passò parecchie peripezie, con retrocessioni disastrose in Promozione e la fusione con l’Athletic Carpi(’86-’87), la seconda squadra della città. Il merito di questa società, però, è stato sempre quello di lanciare grandi talenti, come nel ’96-’97, alla guida di Luigi De Canio, dove il Carpi di Marco Materazzi e Matteo Pivotto, dopo un girone di andata condotto in prima posizione, concluse il campionato di serie C1 in terza posizione. Nonostante l’eliminazione del Saronno e i 5000 tifosi carpigiani al seguito nel campo neutro di Ferrara, fu il Monza di Christian Abbiati e Omar Milanetto a battere gli emiliani nella finale dei play-off, col risultato di 3-2.
Alle porte del nuovo millennio, a seguito di un’annata decisamente negativa in serie C2 culminata con la retrocessione nei Dilettanti, l’Associazione Calcio Carpi fallisce. Nasce così il Calcio Carpi, che verrà iscritto al campionato di Eccellenza. La prima stagione vide il Carpi giocare nel girone romagnolo e concludere la stagione al decimo posto. La stagione successiva, 2001-2002, si svolgerà in pieno travaglio societario. La squadra disputa un campionato di vertice, ma la società rischia un nuovo fallimento in corso d’anno. Sarà un imprenditore della vicina Mirandola, Franco Cavicchioli, a rilevare l’attività sportiva del Carpi Calcio (assorbita dal nascente Carpi Fc 1909) ad inizio 2002 e a permettere così ai ragazzi guidati da Raffaello Papone di centrare il secondo posto nel girone emiliano dell’Eccellenza e, grazie alle vittorie negli spareggi nazionali contro Massalombarda e Sacilese, di tornare in Serie D. Da lì a poco, un’altra episodio segnerà il destino di questa società: la fusione con la Dorando Pietri (la seconda squadra cittadina). Da quella fusione viene ripreso il titolo di Carpi FC 1909.
Nella stagione 2012-2013 la squadra biancorossa, spicca il volo. Infatti, in maniera sorprendente, la squadra guidata prima da Tacchini-Cioffi e poi dall’esperto Fabio Brini, chiude il campionato al terzo posto, qualificandosi per il secondo anno consecutivo ai play-off. In semifinale gli emiliano eliminano il Südtirol, vincendo 2-1 in trasferta e pareggiando 2-2 in casa. In finale è il favoritissimo Lecce a farne le spese, perdendo 1-0 in terra emiliana e pareggiando per 1-1 in Puglia, risultato che regala al Carpi la storica promozione in serie B.
Dopo il bel campionato dell’anno scorso, conclusosi al dodicesimo posto con 59 punti mostrando anche importanti promesse del Calcio comeLorenzo Lollo e Jerry Mbakogu, i biancorossi stupiscono ancora e non intendono fermarsi. Nell’attuale campionato cadetto, dove deludono le blasonate (il Catania su tutti), la squadra del tecnico Fabrizio Castori mantiene una solidità da grande squadra e conduce, ad oggi, in vetta alla classifica con 71 punti a 14 lunghezze dal Bologna, secondo in classifica.
Un po’ come Davide contro Golia, nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo ad inizio campionato nel vedere questa squadra prima in classifica. Questo è il Calcio. L’organizzazione, la cura maniacale dei dettagli e l’aver proposto dei giocatori di età non superiore ai 25 annifanno di questa squadra la realtà calcistica più bella dell’intero Calcio italiano. Non ce ne voglia il caro Lotito se la serie A vedrà un Carpi-Juventus ad abbassare la quota di introiti o di blasone fittizio, sarà il Calcio a guadagnarne, in rispetto e in profumo di novità. E siccome il Calcio è fatto di attimi propizi, CARPI DIEM!…per orgoglio e per passione.
Lascia un commento