Giornalismo, quando la professione scricchiola. Antenna Sicilia chiude i battenti.


 

1133947155La settimana scorsa avevamo trattato la notizia dello sciopero da parte dei giornalisti dell’ANSA, quest’oggi il nostro periodico telematico sottolinea la drammatica situazione siciliana.

Negli ultimi anni le grandi realtà giornaliste isolane hanno avuto un tracollo che non è passato sicuramente inosservato, ma non per la mancanza della qualità e dignità della professione, bensì per dinamiche aziendali povere di investimenti fertili e prive di volontà di crescita.

Ieri era toccato all’azienda televisiva Telesiciliacolor  portando sull’orlo del fallimento anche Telecolor  e sancendo ben 17 i licenziamenti, recentemente a TeleJonica ed oggi è il turno di Antenna Sicilia, storica tv privata strettamente connessa al quotidiano “La Sicilia”. Difatti, è già stata avviata la procedura di mobilità per 16 dipendenti e in 75 giorni verrà azzerata la redazione. Il dato più discutibile sarà la rimodulazione del palinsesto del canale che non avrà più tg, il famoso format talk show d’intrattenimento “Insieme” ma solo televendite.

“Ancor più inaccettabile l’assenza di un qualsiasi confronto con i sindacati che verranno convocati senza offrire loro alcuna possibilità di negoziato per cercare di salvare i posti di lavoro, ma solo per prendere atto di una decisione già presa da una dirigenza dimostratasi mediocre e protagonista di scelte industriali e organizzative incomprensibili” è possibile leggere su assostampasicilia.it.       


Ancora una volta a farne le spese sono giornalisti e fruitori dell’informazione assoggettati dall’incapacità degli imprenditori e degli editori di rimettersi in gioco pensando meramente alle dinamiche economiche e riversando la loro inadeguatezza con giustificazioni e mistificazioni di quelli che possono essere i mezzi di avanguardia. L’era telematica parafrasando un pensiero di Umberto Eco diverrà complementare ai mezzi d’informazione e non ne sancirà la loro dipartita. Purtroppo, la cosa grave  è la morte del buon senso e la resurrezione delle tasche piene, cavalcando l’onda dell’assenza di autocritica e del malessere di un popolo, non reinventarsi e crogiolarsi sulla possibilità del fallimento diviene una soluzione molto più facile, cancellando trent’anni di storia giornalistica e le future prospettive di rimodulazione dell’informazione.

Alessia Aleo

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