Buon compleanno Alice‏


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“Alice nel paese delle meraviglie” è una delle prime fiabe che ci hanno raccontato da bambini, quella che probabilmente ha stimolato maggiormente la fantasia di ognuno di noi in un mondo letteralmente fatto di sogni. Ma anche per lei gli anni passano e il 4 luglio è stato un suo memorabile compleanno, infatti, sono passati esattamente 150 anni da quando il matematico Charles Lutwidge Dodgson, utilizzando lo pseudonimo Lewis Carroll, pubblicò nel 1865 “Alice’s Adventures in Wonderland”, conosciuto come “Alice nel paese delle meraviglie”.
Diciamo pure che Alice i suoi 150 anni se li porta proprio bene; la sua storia, nel corso del tempo,è passata attraverso vari riadattamenti cinematografici e teatrali emozionando e incuriosendo sempre grandi e bambini.
Ma chi è Alice?
Alice è una bambina ben educata, immersa nel razionalismo ottocentesco. La sua è una mente razionale e proprio per questo va finire in un mondo che sovverte le regole: gli animali parlano e le persone cambiano dimensioni. Cose che una mente razionale non può accettare, ma nel racconto impara a farlo, innamorandosi perdutamente di quel mondo strano e incantato.

Si trova in un prato quando si addormenta, sognando tutta l’avventura, che solo alla fine del racconto si svela essere un viaggio onirico.

La bambina sprofonda letteralmente in un altro mondo, dove il “nonsense” acquista la dimensione della favola e la follia regna sovrana. La storia si popola così di creature straordinarie, di animali parlanti, ciascuno con caratteristiche peculiari. Il gioco carrolliano del metalinguaggio, la perenne messa in discussione del linguaggio attraverso giochi logici, versi e paradossi filosofici rielaborati in chiave fiabesca cedono il passo a immagini mirabolanti, al ritmo frenetico, all’umorismo dei personaggi.

L’autore introduce la categoria della follia per spezzare la concezione ordinaria ed hegeliana del mondo come razionalità, scompaginando il linguaggio e smontandone i meccanismi verbali.

Sarà stato un semplice scontro fra la razionalità della società vittoriana ottocentesca di quel periodo e un modo di pensare più spontaneo e più infantile? A volte l’irrazionale può aprire altre porte…anche in questa società piombare per un po’ nel paese delle meraviglie può essere un salvavita. Buon compleanno Alice…

Giusi Lo Bianco

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