Il ministero della Salute ha già pronta una bozza contenente più o meni 180 prestazioni sanitarie, soprattutto diagnostiche, che dopo l’estate passeranno a totale carico del cittadino perché ritenute “non appropriate”. Lo spettro degli esami sanitari a pagamento viene avvalorata dai tagli contenuti nel decreto enti locali, il n. 78/2015, convertito in legge martedì 4 agosto, ma ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Con l’abbattimento dei costi sul comparto salute, il governo tenta di ridurre le spese mediche del S.S.N., investendo e travolgendo anche il lavoro dei medici (sono previste “sanzioni sullo stipendio” in caso di prescrizione di esami inappropriati).
La lista dettagliata degli esami sotto inchiesta sarà contenuta in un decreto che il ministero della Salute dovrà adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del D.l. enti locali n.78/2015, riportando in cassa ben 2,35 miliardi di euro. L’obiettivo del governo, infatti, è realizzare un ennesimo taglio delle spese, con totale “addebito” a carico dei cittadini.
Tra le ben 180 prestazioni sanitarie oggetto delle sforbiciate del governo, indicate per l’appunto come prestazioni “inappropriate”, ben 35 sarebbero odontoiatriche, 53 riguarderebbero il settore della genetica, 9 sarebbero relative agli esami Tac e risonanza magnetica di arti e colonna, 2 riguarderebbero le dialisi e 4 la medicina nucleare. In linea di massima, secondo gli esperti del ministero, non sarebbero altro che gli esami a maggiore rischio di uso ‘scorretto’. Vengono comunque indicate delle specifiche condizioni di derogabilità, condizioni che prevedono che la prestazione a carico del S.S.N. sia “limitata a specifiche categorie di destinatari, e/o per particolari finalità, condizioni o indicazioni cliniche”.
Per quanto attiene ai tagli al settore odontoiatrico, vengono per l’appunto elencati come unici beneficiari i soggetti under 14 e quelli vulnerabili per motivi sociali o sanitari, con attribuzione alle Regioni della facoltà di individuare le soglie di inclusione.
Tagli “esuberanti” toccano il campo dei Vaccini, ma soprattutto il campo del “Colesterolo e dei trigliceridi” in quanto è previsto che “In assenza di qualsiasi fattori di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie, etc) colesterolo e trigliceridi siano ripetuti ogni 5 anni”.
Una sorte nefasta tocca anche alla dialisi: nel decreto si legge per l’appunto che “Le condizioni di erogabilità sono riservate alle metodiche dialitiche di base (domiciliari e ad assistenza limitata) che risultano appropriate solo per pazienti che non presentano complicanze da intolleranza al trattamento e/o che non necessitano di correzione metabolica intensa”.
Una spending review che ridisegna, dunque, le regole della medicina colpendo delle prestazioni che se pur è vero oggi vengono fornite al cittadino anche quando non sono strettamente necessarie, erano comunque ancorate a parametri chiari e ben precisi, chiarezza e precisione dalle quali le nuove regole sembrano un po’ essersi discostate.
Angela Scalisi







Lascia un commento