“Il taglio delle tasse sulla casa non lo decide Bruxelles”


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“Le tasse che tagliamo le decidiamo noi”. Cosi Renzi risponde alle fonti Ue che si sono dette contrarie alla cancellazione di Imu e Tasi annunciata dal premier per il prossimo anno. “Un’Europa che si gira dall’altra parte quando ci sono i barconi pensa di venirci a spiegare cosa fare sulle tasse? Cioè, c’è qualcuno a Bruxelles che, mentre l’Italia è sostanzialmente sola a salvare vite umane e la dignità non solo dell’Italia ma    dell’Europa, pensa di fare l’elenco delle tasse che dobbiamo tagliare o non tagliare? Spero sia stato il caldo, probabilmente c’era caldo a Bruxelles e noi non lo sapevamo”.Dopo aver polemizzato anche contro “l’anonimato” delle dichiarazioni, Renzi ha poi mandato un messaggio agli Italiani e con sicurezza e fermezza ha dichiarato: “Segnatevi la data del 16 dicembre, che è l’ultima scadenza, la seconda rata, dell’Imu e della Tasi. Quello è il funerale della tassa sulla prima casa. Sarà l’ultima volta in cui gli italiani pagheranno la tassa sulla casa, punto. Questo lo decidiamo noi, non Bruxelles”.

Ecco dunque che il 16 dicembre, termine ultimo per pagare la seconda rata della Tasi, diventerebbe secondo Renzi l’anniversario della dipartita di una delle tasse più odiate.

Parlando di coperture, la leva del deficit dovrebbe essere lo strumento che il governo utilizzerà per coprire lo stop della Tasi sulla prima casa, dell’Imu agricola e della tassa sui cosiddetti imbullonati. Il sottosegretario alla Presidenza, Sandro Gozi, ha confermato che il Governo intende far leva sulla «clausola per investimenti oltre a quella per le riforme». In poche parole l’intenzione sarebbe quella di avanzare una richiesta diretta all’’Europa al fine di ottenere un’estensione dei margini di flessibilità con un ulteriore aumento del deficit da inserire tra le coperture della manovra 2016.  In pratica l’intenzione è quella di fare ricorso alle due clausole di flessibilità, quella sulle riforme e quella sugli investimenti. La clausola delle riforme permette ai Paesi che portano avanti riforme strutturali di usufruire della leva dell’indebitamento non oltrepassando la soglia del 3% tra deficit e Pil. La clausola osiddetta degli investimenti permette, a sua volta, l’innalzamento del debito esclusivamente per attivare nuovi cantieri da cofinanziare con l’Europa. 

Ovviamente le parole dure e ferme di Renzi non hanno lasciato indifferente l’U.E., la quale ha contro ribattuto evidenziando semplicemente che “Le valutazioni della Commissione europea sulle decisioni che il governo italiano prenderà sul taglio delle tasse sulla casa saranno fatte quando ci saranno i dettagli e la formalizzazione della bozza del bilancio 2016”. Questo il commento della portavoce della Commissione Europea Annika Breidthardt, la quale ha proseguito affermando che “Siamo consapevole degli annunci, ma non abbiamo altre informazioni e le aspettiamo entro metà ottobre per procedere a una valutazione”.Lo sconto non è dunque chiuso in quanto la valutazione di Bruxelles arriverà solo dopo la presentazione della nota di aggiornamento del documento di finanza pubblica e dopo il varo della legge di stabilità.

Angela Scalisi

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