Un nuovo Ius soli un pò soft


ius-soli

Regole più semplici per concedere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati.

Arriva il primo via libera in Parlamento alla riforma della cittadinanza con l’introduzione del già rinominato “Ius soli soft“. In pratica i bambini nati in Italia da genitori non italiani e i minorenni stranieri avranno un percorso agevolato nella richiesta ed ottenimento della cittadinanza, sempre nel rispetto di alcuni parametri ritenuti fondamentali.

Con l’accordo raggiunto dalla maggioranza in commissione Affari costituzionali alla Camera, accordo che modifica il testo base presentato dalla relatrice Marilena Fabbri del Pd, si sblocca uno dei nodi che sta rallentando una delle riforme più importanti.

L’intesa di maggioranza si basa su due emendamenti, uno di Sc ed uno di Ncd, emendamenti che  pongono due vincoli: obbligo della frequenza di un ciclo scolastico e genitori con permesso di soggiorno di lunga durata. In pratica i bambini dovranno frequentare obbligatoriamente un ciclo scolastico di almeno 5 anni e almeno  uno dei genitori dovrà essere in possesso del permesso di soggiorno “di lunga durata” .

La riforma pensa a Tutti però. Infatti anche i minori nati in Italia  ma  che non rientrano nella prima categoria e i minori di 12 anni arrivati in Italia potranno comunque ottenere la cittadinanza frequentando “regolarmente, per almeno cinque anni nel territorio nazionale istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica”. Per i ragazzi arrivati in Italia, la cui fascia di età sia compresa tra i 12 e i 18 anni, è previsto l’acquisto della cittadinanza alla condizione che risiedano legalmente in Italia per almeno sei anni e che frequentino “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”

Ovviamente la strada è ancora lunga e nonostante si spinga per una veloce discussione in aula, si preannunciano già forti scontri, in quanto molte forze politiche non sono d’accordo con il compromesso raggiunto, compromesso che non sarebbe altro che un accordo al ribasso che non terrebbe conto dell’importanza del tema trattato e dell’importanza che una tale riforma riveste per qualsiasi Stato Democratico.

Angela Scalisi

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