Condotta fognaria di Aci Castello: l’inizio dei lavori ancora da stabilire


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I lavori per la realizzazione della condotta fognaria che dovrebbe collegare le acque reflue del Comune di Aci Castello al Vecchio Allacciante del Comune di Catania con recapito finale al depuratore di Pantano d’Arci, previsti per maggio 2014 dall’assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, non sono ancora partiti.

Il Segretario generale Filea Cgil Catania, Giovanni Pistorio, denuncia l’accaduto e lancia l’allarme per le prossime due stagioni affermando che anche se i lavori iniziassero tra pochi giorni non terminerebbero prima del 2017.

Non sono bastati i ripetuti solleciti inoltrati dal Comune di Aci Castello per la destinazione delle risorse comunitarie previste per realizzare la condotta fognaria per accelerare le tempistiche e si rischia anche di perdere i fondi. La realizzazione della condotta è fondamentale per la tutela dell’Area Marina Protetta “Isole Ciclopi” e richiede una certa urgenza perché sta compromettendo il patrimonio ambientale e marino, principale punto di forza turistico ed economico.

In una fascia di terra dove il mare è la principale attrazione turistica è un oltraggio che proprio questa risorsa venga danneggiata. Fare il bagno sotto il castello, ai faraglioni o ai cosiddetti “muretti”, la strada che collega la piazza di Aci Castello ad Acitrezza, non ha prezzo.

I catanesi ed i turisti sono “costretti” ad innamorarsi di questo tratto di costa così affascinante. Ma il fascino può diventare disgusto quando per immergerti nell’acqua sei costretto a nuotare in fretta per oltrepassare le bollicine in superficie o quando l’acqua è talmente sporca che è impossibile persino provare ad entrarci.

Insomma è necessario per il bene dell’ambiente e della comunità che i lavori abbiano inizio al più presto, considerando anche che l’inizio di tali lavori potrà dare impiego a molti lavoratori edili. Un fatto da non sottovalutare poiché l’indice di disoccupazione nel settore dell’edilizia nella provincia di Catania si avvicina al 60%.

Laura Ciancio

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