L’Antitrust multa la Cattolica Assicurazioni per pratiche commerciali scorrette.


GetAttachment

Sotto l’occhio del ciclone anche la Cattolica Assicurazione. Cosi l’Antitrust, dopo mesi di indagini, multa la Società con una sanzione di 2 milioni di euro per “pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”. L’ Autorità garante della Concorrenza e del Mercato giustifica specificatamente i motivi che hanno portato ad addebitare un tale comportamento e la conseguente sanzione.

Nella sua nota il Garante precisa che “le pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive” non sarebbero altro che quelle che la società ha messo in atto per recuperare i propri crediti. Pur avendo la Società tutto il diritto a recuperare i propri crediti, la condotta sotto accusa si sarebbe manifestata attraverso l’inoltro, in modo sistematico, di atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni. Vi è di più in quanto, si legge ancora nel comunicato, “Questi atti di citazione, inoltre, indicavano una data fittizia della prima udienza, senza che la causa fosse iscritta a ruolo”. Un comportamento che realizzava dunque la classica ipotesi di “abuso del diritto” in quanto diretto non ad “esercitare un legittimo diritto di recupero del credito in sede giudiziale, ma a determinare nel consumatore medio un indebito condizionamento, e fargli assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”. Infatti, la condotta ingenerava nel consumatore  il convincimento che fosse preferibile provvedere al pagamento dell’importo richiesto piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario, per di più fuori dal proprio comune di residenza, con tutti i costi aggiuntivi che ciò avrebbe comportato.

Nonostante il Garante abbia anche messo nero su bianco il numero di queste citazioni anomale, cha ammontano a ben duemila, la Cattolica Assicurazioni si dichiara “sorpresa per una sanzione che considera ingiusta ed è certa di poterlo dimostrare, con precisi dati di fatto, in sede di ricorso al Tar”.  Alla Cattolica Assicurazioni rimangono dunque due sole alternative, o pagare la multa entro i prossimi 30 giorni o ricorrere al Tar, entro i prossimi 60 giorni; nonostante la seconda via sia quella più plausibile, la sanzione rappresenta comunque una vittoria importante nella lotta contro le pratiche commerciali scorrette nell’ottica di una tutela vera dei consumatori.

Angela Scalisi

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑