Dopo l’impasse parlamentare di fine settembre qualcosa sembra muoversi, ed ecco che spunta come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione del Premier sull’ormai “fantomatico” ponte sullo stretto di Messina. In una intervista rilasciata a Bruno Vespa, Renzi ha dichiarato “Certo che si farà”, ma ha aggiunto, forse non a caso, che «Prima di discuterne sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Poi faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud. Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier – prosegue il Premier– sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia”.
Nonostante le dichiarazioni incoraggianti è però difficile dimenticare che mentre era in corso l’esame delle mozioni sulla Calabria, mozioni che dovevano per l’appunto impegnare l’esecutivo a portare a termine i lavori della Salerno-Reggio Calabria e a discutere il potenziamento di tutto il sistema dei trasporti al sud compresa la realizzazione del Ponte, il sottosegretario alle Infrastrutture Del Basso De Caro chiese di dimenticare il ponte “poiché trattasi di un intervento che non è presente nell’agenda del governo e la cui complessità richiederebbe uno specifico approfondimento, che può tranquillamente essere rimandato ad altro momento” con l’appoggio, ovviamente, anche del Ministro Delrio, che aveva rincarato la dose dichiarando che “non si tratta di una priorità” e negando, in quella sede, che sul suo tavolo ci fosse “alcun dossier sul Ponte nello Stretto, abbiamo cose più urgenti di cui occuparci”.
A questo punto, anche se la dichiarazioni di Renzi rilanciano oggi con veemenza l’idea del ponte, occorrerà aspettare le risposte di Delrio e Del Basso per capire se vi è stato davvero un cambio di priorità.
Angela Scalisi
Acicastello Informa 
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