Votato il nuovo decreto di proroga delle missioni internazionali


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Scossa a Parigi, scossa al Parlamento che decide cosi di votare il decreto di proroga delle missioni internazionali. La Camera ha per l’appunto approvato con 319 sì, 103 no e 13 astensioni, il provvedimento che ora passerà all’esame del Senato. Il provvedimento di conversione del decreto legge, che estende le garanzie riconosciute già per i Servizi segreti ai corpi militari speciali, prevede – ed è questo il punto centrale- lo stanziamento di ben 64.987.552 euro, per la partecipazione del personale militare alle attività della “coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh” con l’impegno di ben 750 uomini e con il rifinanziamento di una serie di attività già da anni in atto.

Facendo un passo indietro, come già anticipato, il decreto contiene una nuova disposizione, l’articolo 7-bis, intitolato “Disposizioni in materia di intelligence”, che attribuisce ai servizi segreti la possibilità di cooperare con “assetti della difesa” per interventi in situazioni “di crisi o di emergenza all’estero che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero”, estende le garanzie legali previste per gli operatori dell’intelligence ai militari impegnati in azioni coordinate dai servizi in aree di crisi all’estero.

Il nuovo decreto, in poche parole, non fa altro che prevedere anche per l’Italia le prime nuove misure antiterrorismo, stanziando per l’ultimo trimestre di questo 2015, ben 301.170.028 euro per il rifinanziamento delle missioni internazionali e 38.500.000 euro per la cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo. Vengono previsti fondi per la partecipazione alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Daesh e in Afghanistan, con rifinanziamento delle missioni già attive nei Balcani, in Bosnia-Erzegovina, per i programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania, per le missioni Eulex e Unmik in Kosovo, nonché per una nuova partecipazione alla missione UNFICYP delle Nazioni Unite a Cipro.

Una scelta dovuta, che il Governo ha sostenuto a larga maggioranza e, non a caso, è stato lo stesso Premier ha sottolineare la necessità di  investire di più sulla sicurezza, essendo ormai chiaro una necessità quella di non “farci snaturare dal terrorismo”.

Angela Scalisi

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