Premio Nobel della Letteratura a Svjatlana Aleksievic, scrittrice della sofferenza e del coraggio.


  

 

Il premio Nobel della letteratura quest’anno spetta ad una giornalista e scrittrice bielorussa, Svjatlana Aleksievic: una dissidente politica che ha realizzato reportage e libri sul disfacimento del comunismo sovietico e sulle guerre russe del vecchio e nuovo secolo ma anche sui temi più delicati della cronaca degli ultimi anni, dalla catastrofe di Chernobyl alla guerra in Afghanistan.

La motivazione dell’Accademia reale svedese risiede nella sua opera polifonica che si mostra come “un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo”. «Un sentimento molto complicato, mi sono subito sentita circondata da grandi ombre, come Bunin o Pasternak, è un sentimento da un lato fantastico e dall’altro inquietante», questo il primo commento della scrittrice che denuncia le ingiustizie, la povertà e le violazioni dei diritti.

Tra le sue pubblicazioni, in Italia sono usciti “Ragazzi di zinco” (e/o 2003), sulla guerra afgana vista con gli occhi dei reduci sovietici e delle madri dei caduti; “Incantati dalla morte” (e/o 2005), sui suicidi causati dal crollo dell’Unione Sovietica; “Preghiera per Cernobyl” (e/o 2004), vincitore del Premio Sandro Onofri per il miglior reportage narrativo; “Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo” (Bompiani, 2014).

Seppur analitica e realista, Svjatlana trascende il giornalismo per dare spazio al suo animo da scrittrice. Tutto esclusivamente a favore di una realtà senza filtri.

Per dirla all’americana, la forma utilizzata dall’autrice è quella ormai chiamata “Creative non-fiction”: una ricostruzione fedele di fatti realmente accaduti insieme ad una descrizione di persone realmente esistenti (con un’accurata precisione per i dettagli) attraverso linguaggi, stili, strutture e registri propri della narrativa. Questa cifra stilistica deriva dalla radicata convinzione dell’Aleksievic secondo cui la letteratura dei fatti sia oggi più potente della fiction, ovvero delle storie inventate.

 

 

Eleonora Mirabile

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑