“In guerra per amore”: il secondo film di Pif sulle origini della mafia


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Sull’onda dell’inarrestabile successo de “La Mafia uccide solo d’estate”, Pif si cimenta in un secondo lungometraggio prodotto da Wildside con Rai Cinema, la cui uscita è prevista per il prossimo autunno.

L’ambientazione del nuovo film rimane ancorata in Sicilia, il tema trattato è sempre quello della mafia e ancora una volta vi è narrata una travagliata storia d’amore. Quello che cambia è l’ambientazione storica, non ci si trova più immersi negli anni ’80-’90 ma nel pieno periodo dello sbarco degli alleati e il loro conseguente impatto con l’isola nel luglio del 1943.

Pierfrancesco Diliberto immagina questo nuovo progetto cinematografico come una sorta di prequel del primo film, le origini di quando tutto ebbe inizio. Il piano storico e quello personale si sovrappongono nuovamente e un’altra vicenda sentimentale vede coinvolti i nuovi protagonisti, Arturo (interpretato dallo stesso Pif) e Flora (questa volta interpretata da Miriam Leone); la ricorrenza degli stessi nomi della storia precedente vuole mettere in evidenza una certa continuità e un legame tra i due film. Il racconto di quegli anni rappresenta un completamento necessario per il radicamento della mafia in Sicilia, tuttavia Pif prova ad essere rassicurante affermando che non farà sempre e solo film su Cosa Nostra: «A me piace spaziare, ti aiuta ad avere più ossigeno, ma il mio sogno è il cinema e ci sto provando. E’ quello che ho sempre voluto fare, la tv è venuta per caso anche se felicemente».

In guerra per amore”, girato principalmente a Gela ma anche ad Erice e Scala dei Turchi, prende spunto da fatti documentati sullo sbarco degli americani per romanzare una storia d’amore inventata: Arturo e Flora vorrebbero sposarsi ma non possono poiché il padre di lei, ristoratore a New York, l’ha promessa in sposa ad un ricco mafioso siciliano; l’unico modo per impedirlo è arruolarsi nell’esercito e tornare nella Sicilia da dove era partito per cercare fortuna in America.

Considerato il calibro dei numerosi riconoscimenti ricevuti per “La mafia uccide solo d’estate”, una notevole aspettativa è riposta nelle mani dell’esordiente regista, il quale ha rivoluzionato il modo di trattare temi tanto importanti e ancorati a non pochi clichè attraverso il suo personalissimo sguardo e la sua delicata ironia.

 

[fonte: ANSA.it]

 

 

Eleonora Mirabile

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