L’amore è un’arte e quindi richiede sforzo e saggezza. L’amore è un’attitudine, è un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non solo con l’innamorato/a. Perché un articolo sull’amore? Facile rischiare di essere banali, prevedibili, qualunquisti.
Un articolo sull’amore perché oggi è diventato l’unico spazio dove ognuno può esprimere liberamente se stesso.
Incomparabili ispiratori a tal riguardo sono “Simposio” di Platone, “L’arte di amare” di Fromm e “Le cose dell’amore” di Galimberti.
L’unione di due persone è frutto di una scelta individuale che avviene in nome dell’eros, che in questo contesto perde tutte le sue dipendenze sociali e diventa assoluto, cioè sciolto da tutto. In tale sentimento ciascuno può esprimere il proprio io più profondo, che non può sempre liberamente manifestare nei ruoli che occupa in ambito sociale. La società frenetica che viviamo, regolata da una burocrazia direzionale e da politici di professione, è quasi priva di intimità, non ci sono più scambi, osmosi, relazioni. Siamo diventati funzionari ed esecutori di azioni descritte e prescritte. L’amore invece ha lo spazio per essere se stesso, per reperire la propria identità profonda.
L’autenticità, la sincerità e la verità trovano nell’amore quello spazio che la società, completamente regolata dalla razionalità della tecnica, non concede più. L’amore diventa a questo punto il vero senso della vita e non ha altro fondamento che in se stesso. Amore è rifiutare il calcolo, l’interesse, il raggiungimento di uno scopo; l’amore è l’unico ricettacolo di senso rispetto a una vita considerata alienata, è lo spazio per l’esercizio della propria libertà. L’amore è nelle sole mani degli individui che si incontrano e ha il suo fondamento nel segreto della loro intimità. La gente oggi è spinta da suggerimenti di massa, siamo tormentati dallo scopo di produrre di più e consumare di più come ultimo fine. Tutte le attività sono subordinate a obiettivi economici, i mezzi sono diventati i fini. Siamo automi ben nutriti e ben vestiti, ma stiamo perdendo l’interesse per quella che è la nostra particolarità e funzione: siamo esseri umani ai quali è stata donata la capacità di un amore “divino”. Contro la realtà delle astrazioni, la statistica, i numeri, le formule, le funzionalità, l’amore esprime la realtà degli individui che rifiutano di lasciarsi assorbire totalmente dal regime della razionalità. L’amore è l’unico luogo dove trovano espressione le esigenze più personali e imprescindibili.
L’amore diventa la sola risposta all’anonimato sociale e per gli innamorati un vero e proprio rifugio.
L’amore investe chi oggi ha il coraggio di “rompere” se stesso affinché l’altro lo attraversi. L’amore non è ricerca di sé, ma dell’altro… è avere il coraggio di spezzare la nostra identità, la nostra autonomia, di squilibrare tutte le nostre difese. L’amore è alterazione, è farsi alterare dall’altro, farsi spezzare, farsi incrinare. L’amore è uscire dall’io. E’ essere consapevoli che, pur essendo tutto a nostro rischio e pericolo, ne vale la pena. Amare è un’arte e, se si vuole diventare maestri in qualsiasi arte, si deve dedicare tutta la vita ad essa.
Se l’uomo è capace di amare deve essere messo al suo posto supremo. L’amore è l’unica soluzione valida al problema dell’esistenza umana. Aver fede nelle possibilità dell’amore è fede razionale che si fonda sull’essenza intima dell’uomo.
La metafora perfetta in questo contesto è quella del gabbiano che prende il pesce e, mentre lo smembra, lo fa volare. Questo è l’amore!
Giusi Lo Bianco.






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