Anche la politica ha bisogno dell’incanto

 

Lorenzo il Magnifico – scrittore, poeta e umanista – è il più celebre mecenate del Rinascimento italiano. Ha segnato la cultura e l’arte del suo tempo non tanto come diretto committente quanto piuttosto come “arbitro del gusto” promuovendo le arti figurative, letterarie e musicali nel quadro del proprio disegno politico.

Lorenzo de’ Medici è uno dei più significativi uomini politici della storia italiana.

Quanto può avere inciso, nel suo impegno politico, il suo amore per la cultura?

Tutte le nostre vicende quotidiane sono vicende politiche. I nostri geni hanno un passato politico, ciò di cui parliamo o su cui preferiamo tacere è una questione politica.

Non è neppure necessario essere una creatura umana per acquistare un significato politico: il petrolio è politica, l’immondizia è politica, perfino il sole e il vento sono politica.

Dico sempre ai miei alunni che stare lontani dalla politica significa non avere interesse per il proprio presente e per il proprio futuro, significa che non gli importa se domani potranno continuare ad andare a scuola, che non gli importa se i loro genitori potranno lavorare o curarsi se stanno male o dire ciò che pensano o leggere i giornali che preferiscono. Significa che non sono interessati alla loro vita.

La politica è un mercato, è vero! Bisogna vendere un prodotto, ma oggi più che mai occorre un’altra verità, un’altra visione.

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è! Abbiamo bisogno di normalità, abbiamo bisogno di spiritualità, abbiamo bisogno di governanti appassionati che guardino il cielo e la terra e che vogliano costruire una nuova società.

Abbiamo bisogno di incanto!

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è!

Non vediamo né sentiamo più politici sognatori con progetti più grandi di loro su cui incaponirsi.

Chi governa dovrebbe amare e difendere il bene comune, la bellezza, la cultura, la scuola, il teatro, la musica e l’arte tutta.

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è!

Dovrebbe prima di tutto occuparsi dei bambini e del loro futuro, degli anziani, dei poveri e degli oppressi, dovrebbe non dormire la notte e vegliare durante il giorno per trovare le soluzioni ai problemi più gravi, come la mancanza di lavoro in una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

Questa non è solo un’urgenza civile, la questione è anche interiore, è anche spirituale!

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è!

Ci vogliono passione, impegno e commozione per questo mondo, per questo nostro Paese.

Abbiamo bisogno di essere attenti, tutti.

Abbiamo bisogno di essere attenti a tutto.

Tutto è importante…tutto è in relazione, tutto è collegato: dalla macchina in doppia fila al parlamentare inquisito…è tutta una catena che manifesta la mancanza di animosità.

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è!

La politica ha bisogno di meno denaro, meno furbizia. Necessita invece di incanto e stupore, necessita di poesia. Necessita di interesse per il sole, per l’acqua, per il mare e per la terra…

Nell’Accademia di Platone, forse la scuola di politica più importante del mondo (durò ben 300 anni), gli studenti imparavano non solo la matematica e l’ortografia, ma venivano anche educati alla bontà e alla gentilezza. L’obiettivo finale del filosofo era che i suoi allievi diventassero prima di tutto filosofi e poi politici, in modo che al governo della polis ci fossero persone preparate culturalmente e ben formate spiritualmente.

I re dovevano essere filosofi e i filosofi re!

La politica deve avere il fine ultimo di formare uomini e donne, deve avere come fine ultimo la cultura di un popolo. I paesi più evoluti al mondo sono anche quelli più colti.

Eppure queste considerazioni che dovrebbero essere ovvie non trovano spazio nell’atmosfera del nostro tempo dove l’unico generatore di tutti i valori sta diventando il denaro.

Sembra quasi un paradosso…ma non lo è!

Una politica priva di anima alimenta il degrado e l’ignoranza.

Anche la politica ha bisogno dell’incanto. Lorenzo il Magnifico lo aveva!

La politica non è altro che il domani, è il futuro di tutti noi e per il futuro dobbiamo avere sogni grandissimi e…….incantevoli!

Giusi Lo Bianco