Figlia di un Papa, tre mariti, innumerevoli amanti, una vita avventurosa, otto figli legittimi, uno illegittimo, perfetta castellana rinascimentale, abile politica del ducato di Ferrara, attiva mecenate innamorata dell’arte, della letteratura e della poesia.
Il tutto in soli 39 anni di vita…Una delle figure più affascinanti e torbide di un’epoca altrettanto affascinante e torbida…
Tra realtà e leggenda, la figura di Lucrezia Borgia, tra le donne più invidiate e temute dell’Europa di quel tempo, è una delle più affascinanti che il Rinascimento ci abbia lasciato. Unica figlia femmina di Rodrigo Borgia e dell’amante Vannozza Cattanei, nasce già sotto il segno del peccato…da sempre celebre perché pare si liberasse dei propri nemici con il veleno. C’è addirittura chi sostiene che il suo anello contenesse dell’arsenico.
Lucrezia, a differenza dei suoi fratelli, va educata all’ambiente raffinato della corte, va cresciuta come una damigella di un certo rango, perché possa aspirare a un matrimonio conveniente.
Si muove abilmente, sin da ragazzina, tra le dispute politiche e gli intrighi di palazzo.
A soli tredici anni va in sposa a Giovanni Sforza, un matrimonio di convenienza dettato dal desiderio paterno di unirsi alla potente famiglia milanese. La festa di nozze si svolge in un clima di grande sfarzo. Vi partecipano tutte le nobildonne romane, i notabili capitolini, dodici cardinali, oltre ai fratelli di Lucrezia e naturalmente suo padre, divenuto papa nel 1492 con il nome di Alessandro VI. Lucrezia accosterà all’amore fedele di moglie quello intenso e fugace di amante…
Nel corso della sua vita questa bella donna dai capelli biondi e gli occhi azzurri diventa la personificazione del male. Durante i cinque secoli successivi alla sua vita, biografie, romanzi e anche un’opera lirica hanno contribuito ad alimentare una simile convinzione.
Eppure Lucrezia ama. Ama nel modo vulnerabile e dolcissimo di una donna.
Ma nonostante la sua sinistra fama giunta fino a noi c’è chi si chiede se, quanto sia stato detto su di lei, corrisponda a realtà o fantasia.
Lucrezia è una donna fragile, vulnerabile, costretta spesso a subire i destini che gli uomini della sua vita le impongono. È una donna che ha voglia di amare e di sentirsi ricambiare.
Lussuria, perversione, vizio, voracità di sentimenti, ma spesso anche profonda solitudine. La vita di Lucrezia sembra segnata da quest’ossimoro continuo. Una vita dedita alla meditazione religiosa e alla penitenza, un rinchiudersi nel suo bozzolo alla ricerca di altro che fosse lontano dalla fugacità terrena. “Sono di Dio per sempre” sarebbero state le ultime parole di Lucrezia. E la sua leggenda è consegnata alla storia.
Giusi Lo Bianco






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