Amore, potere, serpenti…


  

Il nemico più temuto per la Roma repubblicana aveva una visione politica lucida e strategica, influenzava con le sue armi Roma per restituire potere al suo Paese, parlava molte lingue senza l’aiuto di interpreti, aveva un fascino irresistibile tanto da riuscire a “stregare” i due uomini più potenti di Roma, Giulio Cesare e Marco Antonio.

Il nemico più temuto per la Roma repubblicana era una donna, era Cleopatra.

La sua storia ispirò drammi, romanzi, dipinti, film, opere di tutti i generi.

Cleopatra affascina, seduce, incanta…ma fino al Seicento la sua immagine rimane quella de “la peccatrice” fortemente condannata dalla propaganda cristiana.

Amore, passioni, potere…La sua storia ha tutti gli ingredienti per resistere al tempo e adeguarsi alle epoche. Nell’800 infatti, quando esplode la moda dei viaggi e dell’antichità, Cleopatra diventa l’eroina romantica dal fascino esotico che oggi conosciamo.

Nel 900 pure il cinema si innamora perdutamente di Lei raccontandone la vita e gli amori.

Fu l’ultima regina d’Egitto, la sua storia si divide tra la Roma repubblicana, caput mundi, e Alessandria, capitale dell’Egitto tolemaico e del mondo ellenistico, l’oriente romano.

Donna di grande cultura, intelligente, attraente più ancora che bella, ambiziosa e spregiudicata, è, non solo una delle personalità di maggior spicco del suo tempo, ma anche una delle donne più seducenti della storia.

Si narra che costantemente una nave facesse la spola tra l’Egitto e l’antica Grecia per portare a Cleopatra le spezie, gli unguenti, gli aromi ed i balsami di cui aveva bisogno per la sua toèletta quotidiana.  

Se pertanto associamo alle indubbie doti di grazia di questa donna, la raffinata abilità dei suoi acconciatori e truccatori, possiamo solo immaginare il fascino che emanava e che doveva esercitare sugli uomini.

Nel 48 a.C. si presenta per la prima volta a Giulio Cesare nella sua villa a Trastevere, avvolta, secondo Plutarco, in un tappeto. Qui compie il suo capolavoro di seduzione.

Affascina non solo il dittatore, ma tutta “l’intelligenza romana”. Perfino Cicerone rimane folgorato da lei.

Abile stratega vuole condurre l’Egitto alla conquista di Roma e il suo programma politico cresce e si definisce nel tempo.

Conduce Cesare in viaggio lungo il Nilo per mostrargli le bellezze d’Egitto. Durante la traversata rimane incinta e dà alla luce un figlio che chiama Tolomeo XV Cesarione, che fu l’unico erede maschio di Cesare, anche se il dittatore non lo riconobbe mai come tale.

Cesare poteva fare dell’Egitto una colonia romana come molte altre, ma, per amore di Cleopatra, uccise Tolomeo XIII facendolo annegare nel Nilo e lasciò la sua amata come unica regina d’Egitto. Per stare vicino a Cesare, Cleopatra si trasferisce a Roma per permettere al figlio Cesarione, una volta morto il padre, di installarsi sul trono di un impero grande come quello di Alessandro Magno nato dall’unione di Roma con l’Egitto.

Ma l’ambizione di Cleopatra non si ferma… Con Cesare non riesce ad ottenere ciò che vuole.

Nel 43 a.C. Efeso passa sotto il controllo del nuovo governatore romano: Marco Antonio, che guarda al di là del mare, che guarda alle ricchezze dell’Egitto e alla sua regina. Lega infatti a Cleopatra il suo destino e le sue ambizioni.

L’amore qui fa parte delle trattative politiche.

Dopo la morte di Cesare la regina si presenta ad Antonio vestita come una Venere e accompagnata dal suono di flauti e liuti, distesa all’interno di un baldacchino circondato da amorini.

Adesso è molto più matura, la sua abilità seduttiva si è finemente perfezionata, come del resto quella politica, trova infatti una rispondenza enormemente maggiore nel temperamento di Marco Antonio.

Cominciò per i due amanti una vita da favola, ricca delle più svariate e impensate raffinatezze.

Il suo disegno politico è “potere”, il potere non ha alternative. Con estrema crudeltà il suo desiderio di essere l’unica la spinge ad uccidere sia il fratello sia la sorella Arsinoe.

Ma le cose si mettono male…

Cleopatra e Marco Antonio non riescono a tenere in mano il governo di Roma. Ottaviano, deciso a eliminare per sempre il suo rivale, dichiarò guerra alla regina d’Egitto. La battaglia decisiva si svolse nelle acque di Azio, dove Cleopatra aveva accompagnato Antonio al seguito di una numerosa flotta..

La regina, pur di non cadere in mano ai romani, decide di morire in maniera nobile e singolare facendosi pungere da un serpente velenoso.

La dinastia tolemaica muore con Cleopatra.

L’epoca dei faraoni è finita con Cleopatra.

Con la morte di Cleopatra l’Egitto diventa semplicemente una provincia di Roma.

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