A Catania in occasione della festa della donna Tim Wcap ha organizzato la prima tavola rotonda che ha coinvolto solamente speaker donne, accomunate da una grande forza di volontà e intelligenza.
Queste donne hanno voluto condividere le loro esperienze professionali, raccontando come si siano fatte strada grazie alla forza di volontà che gli ha permesso di non rinunciare alla voglia di realizzarsi in campo lavorativo, inventando nuove soluzioni di business.
Una delle più grandi conquiste dell’ultimo secolo riguarda proprio le donne che, rispetto al passato, oggi hanno molte più opportunità che gli permettono di realizzare la loro carriera.
La Pepperdine University della California ha condotto una ricerca nella quale si evince che le donne in posizione di leadership fanno la differenza per il successo di un’azienda, la quale ottiene risultati finanziari più importanti rispetto a un’azienda con meno donne in posizioni amministrative.
Inoltre il Massachussetts Institute of Technology ha dimostrato che le donne hanno una propensione all’attività creativa maggiore rispetto agli uomini e sono più predisposte a lavorare in gruppo rendendolo più efficiente.
Secondo i dati Istat le donne sono anche più istruite in percentuale rispetto agli uomini ed hanno anche voti migliori: oggi oltre il 28,1% delle giovani donne raggiunge la laurea, contro il 19% degli uomini.
Allora se le donne sono più qualificate rispetto agli uomini perché hanno più difficoltà a fare carriera e guadagnano circa tre quarti dello stipendio di un uomo?
Oltre il 90% dei presidenti e dei primi ministri sono di sesso maschile, così come i capi delle grandi società.
Analizzando i tassi di occupazione dei due sessi secondo i grafici Istat risulta che quello femminile sia di gran lunga inferiore.
La stessa Laura Boldrini ha dichiarato che il nostro Paese si presenta arretrato per quanto riguarda il livello dell’occupazione femminile, che rappresenta un tasto dolente per l’Italia, ma è anche vero che a causa della crisi l’occupazione maschile è diminuita di più rispetto a quella femminile.
Le più svantaggiate sono le giovani donne sotto i 30 anni, che non solo hanno un tasso di occupazione più basso, ma la quota di precarietà del 35,2% risulta più alta rispetto a quella maschile del 27,6%.
Oltre ai pregiudizi ad influenzare le donne sul lavoro ci sono le necessità: una donna su tre dopo l’arrivo del primo figlio lascia il lavoro per dedicarsi alla famiglia.
Insomma, essere uomini è sicuramente un vantaggio in campo lavorativo in tutto il mondo, non solo in Italia.
Generalmente una donna si sente obbligata a scegliere tra famiglia e carriera perché portarle avanti entrambe non è facile… ma è giusto che le donne si realizzino in modo da arricchire la loro vita, la loro famiglia ed il mondo intero.
Laura Ciancio






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