“L’Italia ha come obiettivo da qui al 2020 coprire il 100% a 30 mega bps mentre l’obiettivo è arrivare al 50% di abbonamenti che arrivino a 100 mega bps”, queste le parole di Renzi alla presentazione del piano su Internet veloce, uno dei progetti con cui il Governo punta a realizzare una nuova rete per le comunicazioni via Internet costruita sia dai privati sia dal pubblico.
Sulla banda larga, Renzi sottolinea come “c’è un percorso strategico, per la prima volta. C’è un fondo dello Stato con 4,9 miliardi del Cipe, di cui 3,5 già stanziati, di cui 2,2 già andati alle aree ‘a non interesse di mercato”. “Qui abbiamo i sindaci che rappresentano i territori che per primi usufruiranno di un progetto che Enel, insieme ad alcune importanti aziende private, andrà a realizzare in 224 città. Il tema è banda larga ovunque”. Il premier si è presentato assieme all’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, il quale ha dichiarato che le prime città interessate dal progetto saranno Firenze, Genova, Napoli e Palermo, ma che Enel è ben determinata a portare, attraverso gli investimenti privati, la banda larga anche le aree meno densamente popolate.
Tra le novità, al fine di garantire il finanziamento del progetto e la possibilità per tutti di accedere alla “innovazione”, viene previsto che le società che gestiranno una rete in fibra ottica creata completamente con denaro pubblico dovranno versare un canone di concessione allo Stato, canone che dovrebbe essere investito per concedere dei voucher alle famiglie economicamente più deboli che sottoscriveranno un abbonamento. Infatti, su invito dalla Commissione Ue che vigilia sulla legittimità degli aiuti di Stato perché non ledano la concorrenza, il Garante per le Comunicazioni ha già dettato le sue linee guida in materia avvisando al contempo le compagnie che non potranno puntare a profitti extra e che dovranno concedere le reti ultraveloci in affitto a condizioni eque e non discriminatorie. Lo Stato dovrebbe cosi ricavare un canone di concessione per le reti a finanziamento interamente pubblico e il ricavato dovrà essere investito dallo Stato per la realizzazione, da un lato, di nuove reti ultra veloci e, dall’altro, per assegnare buoni sconto ai giovani e alle famiglie economicamente disagiate.
“Ci dicono che è un rischio fare le opere. L’unico rischio che ha l’Italia è non sbloccare le opere pubbliche e private. Il nostro Paese può essere leader in tutto, ma l’unico problema che possiamo avere è non sbloccare le centinaia di opere pubbliche e private”, queste ancora le parole di Renzi che conclude con una sorta di incitamento al progresso: ”E’ arrivato il futuro, è arrivato anche in Italia, la conquista vera è riuscire a fare di questo futuro non soltanto un’occasione soltanto per pochi addetti ai lavori, ma per le persone, perché la banda larga e ultralarga cambia radicalmente la vita non soltanto delle informazioni, delle comunicazioni, del modo di concepire il rapporto con i media, ma serve anche per le aziende, per la manifattura 4.0, per un totale capovolgimento del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione ed economia”.
Angela Scalisi







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