DOTT.SSA EGLE SCIUTO LOGOPEDISTA



Laureata in Logopedia presso l’Università degli Studi di Messina nell’Ottobre 2012 con la votazione di 110 con lode, ho conseguito nel mese di Novembre 2014 la laurea specialistica in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie presso l’Università degli Studi di Messina, con la votazione di 110 e lode.Svolgo la mia attività professionale dal 2013, formandomi e dedicandomi prevalentemente ai seguenti ambiti di interesse logopedico:

– Disturbi di linguaggio;

– Disturbi della voce parlata e cantata;

– Disturbi dell’apprendimento scolastico;

– Disturbi dello spettro autistico;

– Squilibrio muscolare orofacciale;

– Disturbi neurologici dell’adulto (afasia, disartria).

L’argomento di cui vorrei parlare è proprio la professione del logopedista. Oggi per fortuna si conosce un po’di più, ma sono tutti certi di sapere di cosa si tratti? Per chi volesse approfondire l’argomento eccovi spiegato cosa vuol dire essere una logopedista.
Il Logopedista è una figura professionale che esercita nei confronti dei singoli individui e della collettività attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alle procedure di valutazione funzionale delle patologie del Linguaggio e della Comunicazione umana in età evolutiva, adulta e geriatrica. (Profilo Professionale del Logopedista. DM 14 Settembre 1994,n. 72 G.U. 9 Gennaio, n. 6).

Il Logopedista prende in carico un paziente che ha già ricevuto una diagnosi dal medico, fa una valutazione iniziale e poi un piano di terapia. Lavora spesso accanto ad altre figure quali il neuropsichiatra, lo psicologo, il foniatra, l’otorino, il fisioterapista, l’osteopata, l’ortodonzista, il dentista.

 

Nello specifico si occupa di:

1. Disfonia: ovvero quando manca la voce, oppure è rauca o debole per qualsiasi ragione

2. Disturbi della fluenza (balbuzie): ovvero quando si verificano pause, ripetizioni di sillabe e parole all’interno del discorso, quindi non si riesce a parlare in modo sciolto

3. Disartria: quando si manifestano difficoltà nell’articolazione di parole ( dovute a patologie neuromotorie precoci e non come nella malattia di Parkinson, nella sclerosi multipla, paralisi cerebrali infantili)

4. Disordini fonologici: ovvero disturbi nella pronuncia di foni

5. Disfagia: ovvero disturbi di deglutizione e/o di alimentazione (come si manifesta nelle palotoschisi, paralisi cerebrali infantili, sindrome di Down, problematiche di tipi neurologiche:- ictus-trauma cranico, malattie degenerative, patologie dovute a chirurgia demolitivi del collo ecc)

6. Deglutizione deviata: ovvero il non passaggio dalla deglutizione infantile alla deglutizione di tipo adulta.

7. Disturbi specifici dell’apprendimento:

• dislessia (difficoltà nel leggere),

• disgrafia (difficoltà nel tratto grafico),

• disortografia (difficoltà nel non commettere errori ortografici nella trans-codofica),

• discalculia (difficoltà nello svolgere calcoli)

• difficoltà nella compitazione, (ovvero nel costruire frasi, temi scritti),

• difficoltà di comprensione.

1. Difficoltà di comunicazione e di linguaggio, di origine genetica (sindrome di Down),o acquisita in età evolutiva, patologie demenziali come Alzheimer o multinfartuali ecc ecc.

2. Disturbo di comunicazione dovuto a sordità

3. Disturbo pervasivo dello sviluppo (Autismo)

4. Difficoltà nel linguaggio di varia natura in soggetti iperattivi, con difficoltà nel relazionarsi e che presentano inadeguatezza socio-culturale.

 

Il logopedista può lavorare negli ospedali, nei reparti di otorinolaringoiatria, neuropsichiatria infantile, reparti di riabilitazione, negli ambulatori dei servizi territoriali, nelle strutture riabilitative, negli studi medici, può lavorare in rapporto di dipendenza o libero professionale.

L’attività professionale consta di diverse fasi, riportate qui a seguire: anamnesi, valutazione,presa in carico, controlli.

Anamnesi: la prima cosa che fa il logopedista è raccogliere dati; l’anamnesi consiste in domande che mirano a scoprire se ci sono notizie rilevanti nel passato del paziente, nella sua storia clinica o in quella della sua famiglia. Valutazione: la diagnosi vera e propria si effettua molto spesso con la somministrazione di test che, confrontati con i dati di normalità, danno degli indici quantificabili del grado di disturbo. Tuttavia non tutti i disturbi del linguaggio prevedono l’applicazione di test, delle volte una conversazione e la semplice osservazione del bambino può fornire un quadro della situazione. L’esperienza e la preparazione del logopedista sono fondamentali. Alcune volte saranno necessarie delle consulenze da parte di figure esterne (psicologo, otorinolaringoiatra, neuropsichiatra infantile, psicomotricista, fisioterapista etc.)

• Presa in carico: in caso di necessità, se il logopedista ritiene di dover prendere in carico il paziente sottoponendolo ad una terapia di riabilitazione farà, insieme al paziente, un piano di lavoro mirato al recupero dei disturbi. La durata della terapia è molto variabile, e dipende certo dal disturbo trattato, ma anche da molti altri fattori. Molto spesso però gli incontri si diradano con l’andar del tempo, passando da due volte la settimana a una al mese , o meno.

• Controlli: durante o a fine terapia il logopedista effettua nuovamente l’eventuale test per monitorare il miglioramento della situazione.

 

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