Il 2018 partirà con importanti novità sul fronte degli investimenti con l’entrata in vigore, il 3 gennaio , della Mifid II (Markets in Financial Instruments Directive). Se già nel 2007 era stata recepita la direttiva europea 2004/39/CE, ossia la Mifid I, mediante la quale venivano garantiti trasparenza, appropriatezza ed adeguatezza degli investimenti a tutti clienti profilati e “targetizzati” per categorie, dal prossimo anno le regole saranno più stringenti per tutti gli attori del mercato finanziario, dagli emittenti dei prodotti d’investimenti , ai distributori ,che avranno la responsabilità ed il compito di monitorare il ciclo di vita dei prodotti, ai consulenti finanziari che rappresentano l’interfaccia immediata con i clienti fruitori/acquirenti dei prodotti collocati.
Proprio per i consulenti finanziari ci saranno delle novità! In pratica gli intermediari finanziari, ossia le banche, le società di gestione del risparmio, le società di investimento mobiliare, etc.. potranno decidere se i propri consulenti lavoreranno su “base indipendente” ossia “a parcella” direttamente pagata dal cliente esibendo l’informativa ed il dettaglio dei costi sull’investimento propostogli, o su base “non indipendente”, ossia remunerato dal datore di lavoro. L’ orientamento delle maggiori case d’investimento sembrerebbe , al momento, optare per quest’ultima soluzione., anche per evitare conflitti di interesse tra clienti ed operatori. Non ci sarà per il consulente la possibilità di operare con entrambi i regimi!
Altra novità in capo ai consulenti finanziari saranno i requisiti per poter svolgere la professione. Difatti il primo requisito è una laurea triennale o un diploma quinquennale integrato con abilitazioni specifiche, puntualmente riportati dall’art. 25, paragrafo 1 della Mifid 2 e nei punti 17 e 18 degli orientamenti Esma, inoltre è necessario essere iscritto all’Albo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, tenuto dall’ OCF ed, infine, un periodo di 12 mesi di esperienza lavorativa nel settore. Appare evidente che la normativa sia tutta a vantaggio della parte contrattualmente più debole,il cliente, spronandolo altresì ad una sempre più necessaria “educazione finanziaria”.
Insomma, tra robo-advisor , Mifid 2, inflazione e mercati finanziari che ultimamente registrano un calo dei rendimenti, il futuro per i consulenti finanziari sembra costellato di sfide, anche se ritengo che chi ha sempre operato bene , con “etica professionale” e col sistema del “portfolio selection” potrà confidare nella fidelizzazione della propria clientela.
Valeria Barbagallo







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