Reddito minimo garantito: l’Italia compie i primi passi verso gli standard europei


 

Irlanda, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca sono i Paesi Europei che ad oggi sono riusciti a risollevare in modo significativo la condizione economica dei cittadini più deboli grazie ai generosi sussidi dello Stato. Gli aiuti economici per le persone che vivono al limite della soglia di povertà rappresentano ormai la normalità per tutti gli stati membri dell’UE tranne che per Italia e Grecia.

La scia dei sussidi però sta arrivando anche in Italia, negli ultimi mesi diversi partiti politici hanno presentato proposte di legge proprio per agevolare i cittadini economicamente più deboli. Il Movimento 5 Stelle è stato il primo a fare la proposta in Parlamento per un “reddito di cittadinanza”, che consisterebbe in un assegno di 780 euro, corrispondente alla soglia di povertà certificata dall’Istat, riconosciuto ad oltre 3 milioni di famiglie che in Italia vivono sotto la soglia di povertà. Adesso insieme alla proposta dei 5 Stelle ci sono quelle di Pd, ex dem e Sel.

 

Per avere un’idea di come funzionano i sussidi nei Paesi Europei:

 

– Il sussidio danese è tra i più alti, un singolo cittadino over 25 arriva ad avere un assegno di 1.325 euro, oltre l’aiuto elargito per l’affitto dell’abitazione che può far salire la cifra ad oltre 1.700 euro.

– In Germania esiste un assegno sociale per i pensionati in difficoltà economiche, un sostegno per i disoccupati che hanno ridotte capacità lavorative oltre che sussidi per l’affitto, il riscaldamento, indennità per i disabili, genitori single e donne in gravidanza. Come se non fosse già abbastanza lo stato non mette da parte la prole, ad ogni figlio vengono versati dai 224 ai 289 euro a seconda dell’età con durata illimitata.

– Il Belgio dà un contributo mensile per ogni cittadino in stato di difficoltà economica di 725 euro, inoltre dal 2008 con l’avanzare della crisi lo stato ha provveduto a garantire il diritto alla salute, al lavoro, alla casa, all’energia e ai servizi pubblici.

– L’Irlanda dà un contributo massimo di 849 euro che viene bloccato solamente qualche mese dopo l’avvio lavorativo della persona. Anche chi decide di riprendere gli studi ha diritto ad un sostegno.

– In Olanda il contributo mensile massimo è di 617 euro per i singoli e 1.234 per le famiglie, comprese le coppie di fatto.

– In Francia esiste l’Income Support che ha durata illimitata ed aiuta tutti coloro che non possiedono un lavoro full time e che vivono al di sotto della soglia di povertà. I giovani, con difficoltà economiche, tra i 16 e 24 anni percepiscono una sorta di “paghetta settimanale” che corrisponde a circa 60 euro mentre gli over 24 arrivano ad oltre 70 euro a settimana.

 

Lo stato non mira a mantenere i cittadini ma li aiuta a risollevarsi, a trovare un’occupazione. Ogni persona che ha diritto al sussidio deve dimostrare la propria attivazione nel cercare lavoro, deve iscriversi ai centri dell’impiego e seguire corsi professionali. In Belgio, così come in Germania e Danimarca, non si è obbligati ad accettare un lavoro se non è congruo al proprio curriculum e livello professionale.

 

Il Paese che senza alcun dubbio lascia a bocca aperta è l’Alaska con il suo Reddito Minimo di Cittadinanza o “Basic Income”. Dal 1982 questo evoluto Paese ha creato un fondo nel quale confluisce oltre il 25% dei proventi ricavati dai giacimenti di petrolio e gas dello Stato. L’importo varia dai 1.000 ai 2.000 euro, il sostegno va ad ogni cittadino maggiorenne, una famiglia formata da 4 persone riceve 4 sussidi.

 

In Italia i partiti si dividono in scelte sui costi che vanno dai 7 ai 20 miliardi del Movimento 5 Stelle. Poco importa quanti miliardi siano esattamente basta che arrivino ad una conclusione vantaggiosa per i cittadini. Gli italiani hanno bisogno di respirare per andare avanti. Lo Stato ha l’obbligo morale di aiutare chi è economicamente più debole, senza dimenticare tutti quegli imprenditori e professionisti che lottano e lavorano costantemente per permettersi uno stile di vita dignitoso e che per questo non vanno puniti con tassazioni esagerate.

 

Laura Ciancio

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