Poste italiane, Grillo (Ugl): “Disorganizzazione del personale e lavoro disumano, l’azienda ascolti le nostre denunce così come risponda l’Asp sul ruolo dei medici del lavoro.”


Era lo scorso gennaio quando dalla segreteria provinciale della federazione Ugl comunicazioni, si levava un grido di allarme sui disagi che stanno subendo i lavoratori di Poste italiane a causa di una serie di scelte aziendali che si continuano a ripercuotere anche sul piano produttivo. Da quel periodo ad oggi non è cambiato nulla, come spiega il segretario Luciano Grillo: “Ancora ci sono troppi lavoratori con un contratto part time che attendono di avere implementato l’accordo a full time, ma dall’azienda non si muove foglia. Il tutto mentre i reparti soffrono pesantemente la cronica carenza di personale, che si traduce in ritardi nello smistamento della corrispondenza e difficoltà nei servizi offerti dagli uffici postali. E’ una vergogna assoluta perché i dipendenti sono costretti ad affrontare turni massacranti e ad avere a che fare con situazioni alluncinanti, con il rischio di diventare facile bersaglio dell’esasperazione degli utenti. Orari di lavoro che spesso sforano il limite del possibile – aggiunge il sindacalista – soprattutto per gli autisti, che non possono mai attenersi alle disposizioni circa il monte ore da riservare al riposo, poiché nella maggior parte dei casi sono costretti a lavorare per oltre 11 ore. Non è bastata la morte di un nostro collega autista, a causa di un incidente mentre si trovava in servizio, a far cambiare approccio ai dirigenti del comparto. Questo l’abbiamo scritto e condannato, ma evidentemente ciò non è bastato. Per non parlare dei licenziamenti facili che stanno producendo contenziosi che, a nostro avviso, verranno persi dall’azienda con un ulteriore aggravio di spesa. Ci troviamo davanti ad una gestione scellerata, perché per i vertici di Poste italiane siamo solo dei numeri da utilizzare a loro piacimento e non delle persone capaci di garantire un pubblico servizio che, comunque, grazie al nostro impegno riesce a garantire sempre di più ottimi frutti.” Infine, Grillo punta il dito sui medici dell’Asp che si occupano delle revisioni fisiche del personale: “Non comprendiamo il perché dall’Azienda sanitaria provinciale tutti i dipendenti vengono, di volta in volta, rimandati indietro al mittente per essere visitati dal medico competente. Che senso ha allora effettuare questa procedura e mantenere un servizio poco utile all’Asp, quando poi a determinarsi deve essere il medico aziendale? Noi lavoratori siamo stanchi di operare in un contesto in cui la disorganizzazione e lo sfruttamento sono all’ordine del giorno. Basta non ne possiamo più – conclude il segretario di Ugl comunicazioni – e se non arriveranno le risposte alle nostre denunce, siamo pronti a porre in essere ogni iniziativa utile a rivendicare i nostri diritti e recalamare la nostra dignità.”

Davide Bonaccorso

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