
Il mondo è pieno di ingiustizie, possono riguardare il lavoro, il comportamento del proprio partner o una mancanza di rispetto.
A tutti è capitato di perdere il controllo ed avere una sfuriata possibilmente accompagnata da parole offensive. È un istinto animale, che da sempre fa parte della natura dell’uomo e che lo fa reagire in modo brusco quando si sente aggredito.
Alcuni studiosi hanno però dimostrato che questo sentimento può essere soggetto ad autocontrollo.
Thomas Denson, psicologo dell’Università del New South Wales (Australia) ha condotto un esperimento su un campione di studenti chiedendo loro di utilizzare per due settimane solo la mano non dominante. Anche le cose più semplici come aprire la porta o mescolare il cappuccino avevano bisogno di attenzione ed autocontrollo. Trascorse le due settimane lo psicologo ha chiesto ad alcuni ragazzi, compresi quelli sottoposti all’esperimento, di punire una persona che li aveva fatti arrabbiare con un’esplosione di rumore. Chi era stato sottoposto all’esperimento della mano è stato più clemente.
L’autocontrollo va allenato, proprio come i muscoli.
Lo stress è generalmente un fattore scatenante di rabbia. È risaputo che lo stress da lavoro ad esempio può portare maggiori litigi con il partner.
La rabbia può essere di tre tipi: “malevola” quando suscita vendetta e disprezzo; di “sfogo” quando si scarica la tensione su qualcuno, anche se non è colpevole; “costruttiva” quella che aiuta a rivendicare le proprie ragioni.
La prima va senza dubbio repressa, la seconda rischia di minare i rapporti con persone a cui si vuole bene, la terza invece può essere positiva.
Nonostante la rabbia venga considerata un sentimento negativo in molte occasioni dà la forza per reagire, non per scappare come invece fa la paura, ma per affrontare le ingiustizie ed uscire dai guai.
Fonte: focus.it
Laura Ciancio






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