
Gli haters del web possono essere considerati perseguibili legalmente?
Negli ultimi anni, tanti sono stati i personaggi noti ad essere vittime di degradanti insulti gratuiti sulle diverse piattaforme dei social network. Tra i tanti, ricordiamo i casi di Emma Marrone, Selvaggia Lucarelli o il pugile americano Yusaf Mack, dopo il suo coming out. Questo fenomeno prende il nome di cyberbullismo: si tratta di atti aggressivi e offensivi continui, attuati mediante gli strumenti della rete.
Claudio Santamaria e la sua nuova compagna Francesca Barra, sono stati recentemente presi di mira dagli odiatori seriali e non hanno voluto far passare inosservati questi atti di violenza immotivata. L’attore è stato categorico nella sua indignazione, scatenata principalmente dalle minacce di morte rivolte ai figli della sua compagna, e ha scelto la via della denuncia pubblica. In un video postato su instagram: “Voglio esprimere la mia più profonda indignazione e disgusto per il livello bassissimo e triviale in cui versa ancora la nostra società civile. Mi riferisco a tutti i messaggi offensivi e minatori che ha ricevuto sui social la mia compagna, minacce di morte a lei, a me e – cosa ancora più grave – ai suoi figli. Queste persone devono essere perseguite dalla legge e a loro deve essere tolta ogni libertà di espressione sui social, devono essere interdette da qualsiasi social network perché loro hanno perso questo diritto”.
Quella che viene reclamata è la giustizia. Dietro queste riprovevoli azioni, pur essendo virtuali e intangibili, vi è un nome e un cognome, una persona, un indirizzo, un atto di violenza ostentato. Non bisogna rimanere in silenzio davanti a tutto ciò: anche il bullismo comodamente applicato da casa, con un click, causa o potrebbe causare dei danni irreversibili.
Il confine tra libertà di espressione e comportamenti illeciti diventa, così, estremamente sottile. La giovane coppia esorta, dunque, alla denuncia.
Eleonora Mirabile






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