Le origini del pane fra gli antichi popoli mediterranei


La ricchezza di grani diversi nell’area mediterranea,ha determinato l’origine di vari pani. I cereali più antichi crescevano spontanei,dall’Egitto alla Mesopotamia,nella penisola italiana e in quella iberica dando origine alle farine di orzo,miglio,farro,con cui i nostri antenati producevano schiacciate sottili,adatte ad essere cotte su pietre arroventate.

Le donne di allora si spostavano con la vasta carovana a cui appartenevano,raccogliendo i semi dei vari cereali che incontravano durante il tragitto,dai quali ricavavano delle farine grezze,pestandoli con le pietre e bagnandoli con l’acqua.

Da questo impasto si creavano dei panetti che venivano schiacciati,successivamente veniva acceso un fuoco sopra delle pietre e dopo averle ripulite dalla cenere ,vi si adagiavano sopra le schiacciate per la cottura.

Gli impasti variavano sempre,in base ai semi che venivano raccolti e privi di lievito,ancora sconosciuto,per cui le schiacciate erano grezze e dure e difficili da masticare,di conseguenza di difficile digestione,per questo motivo per essere consumate venivano inzuppate nell’acqua.

Scienziati e archeologi non sono stati in grado di stabilire il periodo esatto in cui venne scoperto il lievito.Probabilmente l’origine del lievito madre si può attribuire a un errore,un impasto di farina e acqua dimenticato in un angolo caldo,che fermentando diede origine a una pasta acidula,che comunque per evitare sprechi venne ugualmente messa a cuocere ottenendo come risultato finale,un pane più soffice.

Gli Egizi furono i primi a perfezionare la tecnica della lievitazione,dando origine alla figura professionale del fornaio,mentre i Greci furono in grado di produrre ben 72 tipi di pane,per la varietà di cereali presenti in Grecia e che offrivano alle loro divinità.

I Romani infatti conobbero il pane grazie alle conquiste militari,attraverso il contatto con la grande civiltà greca e diedero vita alla “corporazione dei pistores”,una prima forma di associazione dei forni pubblici che sorsero numerosi.

Valeria Di Bella

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