SPORTIV@MENTE – RUGBY: RIVOLUZIONARI PER PASSIONE


Che il Rugby sia nato come un atto rivoluzionario contro le regole, è cosa ormai risaputa! Difatti nel 1823 uno studente del college della cittadina inglese di Rugby (Pubblic School Rugby), William Webb Ellis, durante una partita di football prese la palla con le mani ed iniziò a correre fino al                  fondo  campo, contravvenendo alle regole del gioco. Questo gesto diede vita ad un nuovo modo divertente di giocare con la palla, che poi nel tempo divenne ovale. Per molti anni venne considerato una variante del football, fino a quando nel 1971, circa una ventina di club si riunirono a Londra e fondarono la Rugby Football Union e stabilirono delle regole ben precise: tra cui l’utilizzo della palla ovale (difficile da controllare con i piedi ) e l’abolizione dell’attività di placcaggio ( hacking) sia agli stinchi che alle gambe.

Nonostante il Rugby abbia avuto matrice nell’aristocrazia Inglese, conservandone la supremazia per molto tempo , la diffusione di questo sport ebbe grande fortuna, in altri Paesi, come la nuova Zelanda, l’Australia, Sudafrica, nei quali è fortemente sentito tutt’oggi, per poi espandersi nel resto del mondo, scardinandolo dall’alveo aristocratico.

In Italia si possono rintracciare timidi accenni di rugby verso la fine dell’800. É intorno agli anni ’30 che prende piede in modo preponderante, soprattutto come sport universitario.

Infatti, per non andare molto lontano, in Sicilia,  il quotidiano Il Popolo diSicilia nel 1937 annunciava tra gli avvenimenti sportivi gli “Agonali di Palla Ovale”. Nel 1943 come altra testimonianza, una foto ritrae una squadra universitaria di Rugby in occasione della partita tra il GUF (Gioventù Universitaria Fascista) di Catania e Palermo.

Nel 1947 a Catania nasce il CUS ( dopo la soppressione dei GUF) proprio con il Rugby, l’Atletica leggera e la Pallanuoto. Quest’anno il CUS ha festeggiato i suoi 70 anni di storia.

Negli anni ’60 il Rugby CUS Catania entra in serie A grazie ad un  personaggio emblematico nonché punto di riferimento del Rugby di quegli anni: Nino Musumarra, allenatore ed anche Presidente del CUSCatania.

Ma qual è il bello di questo sport? Beh a dircelo sono proprio i ragazzi: “Il Terzo tempo”. In campo agguerriti, con il dovuto rispetto delle  regole, ed alla fine della partita, dopo la stretta di mano, si assiste alla celebrazione del vero spirito cameratesco di questo sport: “ le squadre avversarie si riuniscono a tavola condividendo, in amicizia, il pasto ed i commenti sulla partita.

Questo è ciò che rende il Rugby unico nel suo genere, perché il “terzo tempo” è una vera e propria istituzione di questo sport.

Oltre dunque a fortificare il corpo, perfezionandone le capacità motorie ed atletiche, questo sport aiuta a migliorare le capacità relazionali e caratteriali, in particolare il senso dell’amicizia, del rispetto dell’avversario ed il reciproco aiuto in campo. Forza interiore e fisica, fanno di questo sport la “meta” a cui il CUS si è ispirato 70anni fa.

Si pensi che nel Rugby non si è mai fuori dai giochi, non si esaurisce con l’età. Infatti gli “Oldies” rappresentano il fiore all’occhiello del Rugby, che con entusiasmo e vitalità lo hanno valorizzato con campionati internazionali, (World Festival Rugby) in Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Spagna, Inghilterra, Scozia.

Il Cus Catania offre la possibilità di iniziare questo sport a partire dagli 8 anni. Ci sono le sezioni Under (dagli 8 ai 18 anni) ,  Seniores e quella Femminile. I Seniores ed gli Under nella fascia 16/18 giocano in campionato nazionale in serie B, mentre la squadra femminile, in quello regionale.

Va ricordato inoltre che il Cus Rugby, vanta la partecipazione, nel 1992, ai Campionati Mondiali Universitari.

Per chi volesse intraprendere il Rugby, riportiamo il calendario CUS dedicato agli UNDER:

Under 8:

merc/ven:15,30-17,00

Under 10/12/14

Lun/mer/ven:15,30-17,00

Under 16/18 agonistica:

dal lunedì al venerdì

Valeria Barbagallo

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