
Il team formato da ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrico Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università di Milano, in collaborazione con il Boston Children’s Hospital e la Harvard Medical School, ha trovato una cura che annienta il diabete di tipo 1 nei topi.
Una scoperta in ambito scientifico che segna un grande passo in avanti verso il miglioramento della salute pubblica.
Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia autoimmune nella quale l’organismo distrugge le cellule beta del pancreas che producono l’insulina.
I ricercatori hanno somministrato ai topi cellule staminali umane, modificate prima in laboratorio, che sono state in grado di modificare il sistema immunitario del topo e bloccare completamente la malattia. Le cellule hanno aumentato la sintesi di una proteina, PD-L1, carente negli individui che contraggono il diabete di tipo 1.
Una terapia che certamente risulterebbe non invasiva per l’uomo perché si andrebbero ad utilizzare le cellule staminali degli stessi pazienti.
I dati Istat mostrano che in Italia più di 3 milioni e 200 mila persone sono affette da diabete, ovvero il 5,3% dell’intera popolazione.
In soli 30 anni i dati sono raddoppiati, nel 1980 la percentuale infatti era del 2,9%, oggi però si riscontra una diminuzione di morte a causa di diabete del 20%. Inoltre mentre nel passato la malattia veniva riscontrata in persone più grandi, col trascorrere degli anni si è fatta spazio tra i giovani. Questo fattore è dovuto anche, ma non solo, ad un’anticipazione della diagnosi poiché rispetto al passato la prevenzione e la scienza sono andate avanti.
Sembra che questa patologia sia legata allo svantaggio economico. Le statistiche mostrano come le donne con titolo di studio basso abbiano un rischio di mortalità di 2,3 volte più alto rispetto a quello delle laureate. Anche le percentuali tra sud e nord Italia sono differenti: il tasso di prevalenza per età nel primo caso è pari al 5,8%; nel secondo al 4,0%.
Tra le cause principali dell’aumento del diabete ci sono: una cattiva alimentazione, poco esercizio fisico, sedentarietà ed obesità.
In 30 anni lo stile di vita degli italiani si è modificato radicalmente, si lavora sempre di più seduti davanti un computer, i bambini giocano con i videogiochi sacrificando i giochi fatti all’aria aperta che sembrano ormai passati di moda, ci si dedica meno alla cucina salutare e si passa a cibi surgelati, fritti, preconfezionati.
La scienza sta dando una svolta al problema del diabete, sebbene il primo passo verso il progresso è rendere il proprio stile di vita più consono alle esigenze dell’organismo.
Laura Ciancio






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