La pressante richiesta di figure altamente professionali,che lavorino in ambito educativo,deriva dal bisogno di creare percorsi di qualità per avere sia figure professionali formate per la progettazione,sia figure che siano in grado di accompagnare,aiutare,curare,sostenere le richieste di differenti soggetti da educare.
Queste figure rappresentano delle risorse per comprendere i bisogni e tutte le caratteristiche di un intervento educativo,poichè esercitano una funzione di raccordo tra domanda e offerta formativa e attivano una mediazione tra individui,culture,saperi ecc…
Per valorizzare le risorse umane,si interviene a diversi livelli investendo sull’accrescimento(empowerment) dei singoli e dei gruppi sociali.
Le società attuali stanno attraversando un intenso periodo di crisi,determinato da fattori economici,culturali,politici e istituzionali,di fronte a processi di globalizzazione che penalizzano e soffocano le economie locali e le culture non adeguate ai nuovi modelli. Si evidenziano infatti forme di degrado ambientale,abbandono sociale e una difficoltà a contrastare i pregiudizi e le stereotipie,cause che determinano un allargamento delle fasce sociali a basso reddito o povere e il divario con le zone di benessere,circoscritte a poche fasce sociali.
Questa condizione richiede una diffusa disponibilità di interventi educativi e un aggiornamento costante delle figure professionali,per potenziare l’apprendimento costante di tutti gli individui,attraverso una strategia che non riguarda solo l’insegnamento,ma processi educativi durante tutto il periodo della formazione.
In Italia queste figure professionali sono ancora vittime di un caos normativo che non legittima il ruolo dell’educatore,per questo motivo recentemente è stata attuata una protesta pacifica per chiedere al Senato di approvare una legge(bloccata dal 16 giugno 2016) che individui con esattezza i percorsi di studio,i titoli e le
abilitazioni,attraverso un albo,che tuteli gli educatori che hanno acquisito competenza attraverso il conseguimento della laurea e che purtroppo vedono i loro posti occupati da figure che non hanno una formazione universitaria,l’unica in grado di offrire le giuste competenze,ma vengono definiti educatori,nonostante abbiano frequentato un semplice corso di formazione.
Valeria Di Bella







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