Una vera e propria strategia quella attuata da kim Jong-un, far sì che la Corea del Nord si trasformi in una potenza nucleare che tutto l’occidente teme. Se i suoi missili siano in grado di arrivare a distruggere gli stati uniti e l’occidente non si sa per certo, ma il pericolo della minaccia mostra come il giovane dittatore sia riuscito a dimostrare ai “potenti” la pericolosità di quella che è sempre stata considerata dagli americani una spina nel fianco.
La Corea del Nord, adesso vista come pericolosissima potenza nucleare, diventa così intoccabile.
Avere dei mezzi bellici così potenti, e dare l’impressione di poterli usare, è necessario per essere presi in considerazione. Questa è la politica di kim Jong-un, definita da alcuni la “strategia del pazzo provocatore”.
Il popolo lo segue, ben istruito, convinto che tutto quello che sta compiendo il dittatore vada a beneficio del popolo, per salvarlo da un’invasione, dalla guerra, dalla sottomissione.
kim Jong-un è visto come un “eroe del popolo nord-coreano”. Secondo gli studi del professor Antonio Fiori, docente di politica ed istituzioni della Corea all’Università di Bologna, da quando c’è il governo Kim Jong-un il PIL nordcoreano è aumentato dall’1 % al 4 %. Questo aumento però non ha colpito tutta la popolazione ma solo quella già benestante, mentre il resto della popolazione vive ancora in condizioni disagiate.
Il giovane dittatore è riuscito a giustificare la povertà del popolo come una scelta obbligata, giustificata dal necessario investimento dei fondi statali per il miglioramento delle difese militari del Paese.
Una cosa è certa, dopo la strage di Hiroshima e Nagasaki nessun Paese spera che si scateni una Terza Guerra Mondiale.
In una guerra nucleare non ci sarebbero vincitori, solo macerie.
Laura Ciancio







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