SETTORE:ARTE E TERRITORIO
A volte si dice che tutto nasce per caso,! Ed infatti è stata proprio una casualità ritrovarmi a passeggiare nella splendida piazza di Acicastello ed essere rapita dalla musica di un artista messo lì, in un angolo della piazza, che con la sua chitarra suonava dei brani conosciuti ed altri inediti.
Chiunque avrebbe saputo riconoscere in Marco Panzani le doti di un vero artista.
La sua frase “l’artista lancia in cielo ed il cielo distribuisce”, è l’espressione di un percorso personale ed artistico molto travagliato. A quel punto volevo capirci di più.
Marco, 52 anni di Milano, ci racconta un po’ i giri di boa della sua vita.
A 14 anni impara a suonare la chitarra in un modo un po’ insolito, imitando la sorella che frequentava un corso di chitarra in oratorio. Inizia da lì a scrivere ciò di cui si sentiva ispirato. Il suo percorso da autodidatta, è sempre in forte crescita fino ai suoi 25 anni. Da qui inizia uno spartiacque fondamentale tra i sogni e la relatà.
Per dare priorità al lavoro ed alla famiglia che nel frattempo costruisce, inizia a mettere da parte , anche se non del tutto, la sua passione per la musica. Nonostante resti latente , il sogno di esprimersi come artista, continua a scrivere canzoni che custodisce nel cassetto, messe lì con la promessa che un giorno avrebbero trovato note ed intonazione. Purtroppo Marco, scevro dal mondo del business musicale, in un primo momento non dà giusta tutela ai suoi scritti, ed infatti un giorno si ritrova ad ascoltare un brano (divenuto famoso) con le stesse identiche parole, e qualche aggiustamento, di un suo pezzo. Da allora capisce l’importanza dei diritti d’autore.
A 46 anni accade però un fatto decisivo nella sua vita: la separazione. Da qui, inizia una lunga diatriba tra il suo essere uomo ed il suo essere artista. Il dolore, il cambiamento, il doversi rimettere in gioco, lo portano ad una scelta forte: non il baratro, ma il rinnovamento. Molla la sua vita passata e decide di fare ciò che ha sempre infiammato la sua anima: scrivere, suonare e cantare.
Trova la sua strada nelle parole di Pierangelo Bertoli : “Canterò le mie canzoni per la strada e affronterò la vita a muso duro, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto sul futuro”.
Ed è proprio la strada il punto di partenza per ricominciare a vivere. Il suo pubblico è la gente comune, quei passanti che magari distratti dalla fretta, dal lavoro o dagli acquisti si fermano ad ascoltarlo ed a compensarlo per le emozioni che riesce a trasmettere.
Con il suo camper inizia a girare per l’Italia, sono tante le tappe ma quella che gli dà più soddisfazione è la Sicilia, perchè è proprio qui che incontra il suo amore “Samantha”, nome che porta inciso con un cuore sulla sua chitarra, ed un editore di Palermo che scommette in lui.
Alla domanda: che rapporto hai con la fede? –la sua risposta è : la mia fede si chiama “Fiducia ed Armonia”. Sono due concetti positivi che però si rafforzano solo a seguito della negatività del dolore. Se non soffrissimo il dolore- sostiene – non potremmo crescere ed evolverci. Un po’ questo pensiero si affaccia al buddismo, compresa la visione della vita come un dinamico rinnovamento.
Tra gli artisti che hanno contribuito alla sua crescita personale e spirituale spicca il nome del grande Fabrizio De Andrè. In lui rivede il mentore, l’agnostico che prova a cercare quel Dio di cui sente il bisogno, nonostante ne prenda le distanze, il filosofo che prova a dare una spiegazione diversa delle cose tangibili.
Il suo sogno nel cassetto è quello di continuare a suonare davanti ad pubblico “vero”, di poter leggere nei loro occhi i consensi e soprattutto di poter emozionare.
E noi vogliamo ancora emozionarci!
Valeria Barbagallo









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