PENNE EMERGENTI


A cura della dott.ssa Valeria Barbagallo

Questa rubrica è dedicata a tutti coloro che hanno la passione della scrittura e vogliono mettersi in gioco confrontandosi con un pubblico eterogeneo. L’arte della scrittura non è per molti, pertanto qui troverete pensieri e parole di artisti, scrittori, futuri giornalisti.

Penne Emergenti è un’opportunità anche per chi vorrebbe intraprendere la carriera giornalistica.

Di seguito troverete la penna emergente Fabio Lo Schiavo,  chitarrista, compositore, autore di testi. Le sue passioni sono la musica e la filosofia.

 

 

BLACK AND WHITE AMERICA- TRA MUSICA E POLITICA.

Di Fabio Lo Schiavo

 

Nel 2011 Lenny Kravitz pubblicava un album dal titolo ” Black and white America”. L’artista afro-americano nel suo nono lavoro in studio mescolava suoni bianchi(rock-hard rock) con sonorità prettamente blacks (acid funk, funky, soul, blues). Nel brano, omonimo dell’album, Lenny cita Martin Luther King e, tra ricordi familiari del passato e sguardo al futuro, canta:” Siamo l’America bianca e nera/ siamo figli dello stesso padre/ non c’è divisione non capisci”, in inglese: “We’re black and white America/ we’re the children of one father/ there is no division, don’ t you understand.

Kravitz è uno dei tanto artisti americani impegnati e sensibili verso il tema della discriminazione razziale. Già negli anni sessanta la leggenda Dylan prese posizione sul famoso caso Rubin Carter (pugile di colore accusato ingiustamente di omicidio) scrivendo la canzone capolavoro Hurricane. Insieme a Dylan ricordiamo, tra gli altri, Patty Smith, Bruce Springsteen, Leonard Cohen, tutti artisti che lottano da sempre a fianco dei movinenti per i diritti civili in America. Ad oggi, però, dopo quasi un anno dall’elezione di Donald Trump, ci si chiede se l’America non abbia compiuto un passo indietro di settant’anni. L’America divisa, l’America unita, qualche volta razzista, sicuramente multiculturale e tendenzialmente aperta al dialogo, adesso è minata su queste questioni dal suo stesso presidente che non ama le differenze culturali e che ha fatto della discriminazione razziale un proprio slogan elettorale e politico. Intanto, come abbiamo visto, l’America coesa sotto una sola bandiera continua ad avere credito grazie ad artisti bravi e coscienziosi che credono ancora nel valore della pace e in quello dell’ uguaglianza, dai grandi interpreti degli anni settanta a quelli dei giorni che stiamo vivendo. Staremo a vedere.

 

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